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Yann Sommer: tra modelli, compagni e crescita personale

Sommer

Il portiere nerazzurro Yann Sommer ha recentemente condiviso con “La Gazzetta dello Sport” riflessioni interessanti sul suo nuovo compagno di squadra all’Inter, Josep Martinez, e su come il suo percorso personale continui a evolversi, nonostante l’età e l’esperienza già accumulata.

Un compagno di reparto con un grande potenziale

Nel corso dell’intervista, Sommer ha parlato di Josep Martinez, nuovo acquisto della squadra milanese, evidenziandone le qualità tecniche e il grande potenziale. “Abbiamo una buona relazione,” ha dichiarato, aggiungendo: “È stato in Germania, al Lipsia, qualche anno fa, ma purtroppo non ha imparato il tedesco. È un bravissimo ragazzo e un bravissimo portiere, dal grandissimo potenziale. Poi è completamente diverso da me, più alto e più grosso: buon per l’Inter avere opzioni così diverse anche nel nostro ruolo”.

Queste parole rivelano non solo la stima che Sommer nutre per il suo compagno di squadra, ma anche l’importanza di avere una rosa con giocatori affidabili, specialmente in un ruolo delicato come quello del portiere. La possibilità di alternare portieri può rappresentare un’arma importante per l’Inter, che si prepara ad affrontare una stagione intensa.

La crescita continua: il meticoloso approccio italiano

Nonostante la lunga carriera, il portiere nerazzurro ha affermato di essere ancora in fase di miglioramento, soprattutto grazie agli allenatori italiani. “Sono cresciuto ancora di più nella costruzione”, ha rivelato il portiere svizzero. “Ho due preparatori bravissimi e lavoriamo proprio sullo stile italiano, dalla posizione alla copertura della porta fino ai singoli dettagli che poi fanno la differenza”.

Questo approccio, così meticoloso e dettagliato, è caratteristico della scuola italiana dei portieri, patria di leggende come Gianluigi Buffon. Ed è proprio Buffon che Sommer riconosce come il suo modello di riferimento: “Buffon non era solo la porta e l’occupazione. Era completissimo: carattere, velocità, carisma. Ho amato vederlo e ispirarmi a lui”. Un tributo a uno dei più grandi di sempre, che ha influenzato generazioni di portieri.

Sommer sottovalutato? Meglio concentrarsi sulle prestazioni

Quando si parla dei migliori portieri in circolazione, raramente il nome di Sommer compare tra i primi della lista. Ma alla domanda se gli addetti ai lavori lo sottovalutano un pò, lo svizzero non sembra preoccuparsene: “Magari sì, non saprei, ma meglio non mettersi a pensarlo perché non puoi cambiarlo. Sono abituato a ragionare su ciò che posso cambiare: le mie performance, il mio livello”.

La filosofia è chiara: concentrarsi su ciò che si può controllare. Nonostante non sempre riceva il riconoscimento che merita, il portiere dell’Inter continua a lavorare per migliorarsi, focalizzandosi sul proprio ruolo e sull’obiettivo di essere il miglior portiere possibile per la sua squadra. E la candidatura al prestigioso premio Yashin conferma che i suoi sforzi sono stati riconosciuti a livello internazionale.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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