di Gessi Adamoli
Da Pozzo e Martina, ex grandi portieri rossoblu, non hanno dubbi su chi dovrà essere ilnumero1 in nazionale.
Nei giorni scorsi è stato Dino Zoff ad elogiare il portiere del Genoa: “Perin è così richiesto perché è l’espressione migliore di una scuola italiana che si è assottigliata, più che impoverita, a causa dell’esplosione di altre scuole straniere e in parte anche per come vengono allenati oggi i portieri, più sui piedi che sulla presa. A renderlo così forte però è la testa. In campo punta tutto su tecnica e reattività, le sue qualità più importanti, ma a fare la differenza è il carattere, è l’umiltà che porta con sé tra i pali. Perin è un portiere umile nel senso che non ha paura di sbagliare, è questo che lo rende speciale. E’ un campionato in cui vedo sempre più spesso difese che subiscono gol di testa a un metro dalla linea, perché i portieri preferiscono rimanere in porta piuttosto che sbagliare l’uscita e affrontare le critiche del caso, lui interpreta nel modo giusto e più bello il suo ruolo. Il portiere deve sentirsi il padrone, nella sua area, non può aver paura. E lui lo sa, e lo fa capire a compagni e avversari con i fatti. Il salto ad una grande squadra che lotta per coppe e scudetti prima si fa, meglio è, anche se nel suo ruolo è ancora più difficile: in un grande club si para molto meno che in una squadra come il Genoa, ma bisogna farsi trovare sempre pronti”.
Nell’edizione locale di Genova del quotidiano La Repubblica, due vecchie bandiere tornano a parlare di Perin: “È un portiere straordinario, credo che sia il migliore d’Italia perché la sua reattività Donnarumma non l’ha. È un istintivo proprio come lo ero io, in Perin davvero mi ci rivedo molto». Continua a leggere Magico Perin, è lui il dopo Buffon