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Ospina e Meret, i portieri girevoli

fonte Il Mattino edizione del 07-03-2020
La sfida del portiere Colombiano, diventato titolare a Napoli, con il giovane portiere italiano Alex Meret.

Fino a 3 mesi fa, David Ospina, con il Mister Ancelotti, aveva racimolato 5 presenze da titolare in campionato su 15 e, zero presenze in Champions League. Con l’arrivo di Gattuso tutto ha preso un’altra piega. La decisione ultima, puntare sul più esperto. Ospina ovviamente non ha battuto ciglio, aspettava questa opportunità da ben due anni, da quando lasciò il Club in Inghilterra (Arsenal), facendo il secondo a Cech. Dicono che il pregio sia il suo carattere glaciale e che il suo idolo da bambino era Valderrama. In Colombia, all’età di 7 anni, giocando in porta, ogni volta che prendeva goal piangeva dalla rabbia. Un carattere forte già da piccolo, a dimostrazione del fatto che il colombiano è uno di quelli che sa alzare la voce, non teme il contrasto e gioca bene con i piedi. Il suo temperamento si è palesato nelle recenti prestazioni. L’errore di Roma contro la Lazio avrebbe dovuto metterlo KO, invece, il nuovo numero uno partenopeo, si e’ dimostrato all’altezza del compito giocando una bene appena 3 giorni dopo nella partita di Coppa Italia. Nel 2020 ha saltato solo 3 gare, la fiducia data dal Mister Gattuso è stata ripagata. Ormai non è più la riserva ma il titolare, non accadeva dai tempi del Nizza (stagione 2013-2014).

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Il numero 12 non è più in catene “con il turnover giocano tutti”

di Maurizio Crosetti (La Repubblica 26-09-2018)

Nove portieri della Serie A erano riserve lo scorso anno: nessuno è più titolare per sempre. Il calendario fitto e il gioco con i piedi hanno allargato le rose pure in questo ruolo.

Nel calcio mutante, il dodicesimo uomo non esiste più. Essere portiere di riserva è stata per decenni una scelta e insieme una condanna alla prigione della panchina, fine pena mai. Ma adesso è cambiato tutto, si gioca sempre (tre volte in otto giorni in questo turno di campionato stretto tra le Coppe) e servono tanti, troppi calciatori. Anche nel ruolo in teoria più rigido e meno intercambiabile, il portiere appunto, la titolarità è spesso astratta, non più un abito da indossare in eterno. Addirittura 9 portieri titolari in serie A erano riserve l’anno scorso. Stasera nella Juventus gioca Perin, dodicesimo dell’ex dodicesimo Szczesny. La catena della riserva liberata riguarda le grandi (la Juve, ma anche il Napoli con Ospina che era la riserva di Cech all’Arsenal), le medie (l’Atalanta si affida a Gollini, il Bologna a Skorupski che stava fuori alla Roma) e le medio/piccole (Sepe a Parma, Scuffet all’Udinese, Marchetti al Genoa, Gomis alla Spal, Terracciano all’Empoli). In porta c’è posto. Continua a leggere Il numero 12 non è più in catene “con il turnover giocano tutti”