di Stefano Baroncini e Daniele Borri
La gestione del pallone con i piedi per il portiere ha sempre rappresentato e tuttora rappresenta, una specifica del ruolo in continua evoluzione. Il primo grande cambiamento risale al 1992 con l’introduzione della regola che, su di un retropassaggio effettuato con il piede da parte di un compagno, nega al portiere la possibilità di impossessarsi del pallone con le mani. Da quel momento, tutto è cambiato.
Luca Marchegiani, spiega senza particolari giri di parole, quanto questa novità regolamentare ha rappresentato un vero e proprio shock per i portieri del tempo: “Per me è stato drammatico! Non ho mai avuto la giusta attitudine al gioco con i piedi. Nella mia vita, è stata la prima volta che ho calciato una rimessa dal fondo.” È evidente come la prestazione dei numeri uno e di conseguenza anche le proposte di allenamento si modificarono per far fronte a questo grande cambiamento.
Continua a leggere La costruzione del gioco: “L’evoluzione del portiere tra mode, principi e tradizione”