di Walter Veltroni (Corriere Dello Sport 21-10-2017)
Luca Marchegiani, come mai un bambino comincia a giocare da portiere invece che voler fare i gol?
«Giocavo tanto da solo da bambino, mi ricordo che nel cortile di casa mia calciavo il pallone contro il muro e poi lo paravo. Imitavo i servizi di “Novantesimo minuto” con una specie di telecronaca. Riproducevo gli highlights delle partite come si faceva una volta con le azioni : tiri e parate, tiri e gol. Fin da bambino mi buttavo a terra, paravo i tiri che mi facevo da solo. Poi un giorno, eravamo un gruppo di amici, siamo andati alla prima partita, tipo la “squadra di stoppa”, senza neanche un allenamento, e l’allenatore, il responsabile di questa squadretta, ha detto “Chi fa il portiere?”. Io ho alzato la mano e ho cominciato così. Non ho mai fatto un minuto di partita in un’altra posizione del campo. Ho sempre creduto che portieri si nasca: è una cosa che hai dentro, metterti lì in mezzo a quei pali. In quella posizione un po’ strana, che però dà tante soddisfazioni». Continua a leggere Luca Marchegiani: Chi fa il portiere? Io ho alzato la mano e ho cominciato così.