Di Alberto Polverosi
Da “ultimo baluardo” a giocatore che partecipa all’azione della squadra: così è cambiato il ruolo del portiere
Durante una delle ultime interviste, al museo del calcio di Coverciano, Giuliano Sarti si alzò dalla poltrona dov’era seduto e si mise in un angolo della sala. «Vuoi vedere come deve mettersi un portiere geometrico?». Tracciò una porta ideale e indicò un punto, anche questo ideale, dove c’era il pallone col tiratore. «Il portiere si deve sempre girare dalla parte di chi sta per calciare. E deve conservare sempre la distanza giusta dal tiratore. Quando la palla è a due metri dall’area di rigore, se il portiere sta sulla linea di porta il pallone gli morirà in mano, come succede a Buffon. Se invece sta fra la linea di porta e il dischetto del rigore, perché tanti dicono che così possono controllare meglio la situazione, rischiano che il pallone muoia oltre loro stessi, in rete. Oggi i portieri si dividono in due categorie, i geometrici e i reattivi. Buffon e Handanovic sono geometrici, mentre Reina è una via di mezzo». Continua a leggere Il ruolo del portiere: L’evoluzione dei numeri 1