Addio ai tempi del numero 1 inamovibile: dalla Juve al Milan, fino al Napoli, tra i pali ci si gioca il posto ogni partita. Continua a leggere Metà Serie A sceglie di non avere il portiere titolare
Tag: Antonio Mirante
La partita vista dai pali: Mirante e Sportiello tornano in campo
di Giovanni Albanese (www.bordocampo.net)
Il quattordicesimo turno di Serie A è stato quello del ritorno tra i pali di Antonio Mirante e Marco Sportiello. Al di là del risultato, che ha visto l’Atalanta vittorioso sul Bologna, la copertina del match è tutta per i due numeri uno italiani, che per motivi diversi non scendevano in campo da diverse settimane. Mirante ha risolto l’intoppo fisico che lo ha bloccato la scorsa estate e proprio domenica è tornato nel posto che più gli compete, in campo, dopo aver raccolto un caloroso in bocca al lupo di tutti i colleghi della Serie A. Sportiello, invece, in questa stagione si gioca il posto con Berisha e contro il Bologna ha giocato a proprio favore l’opportunità di difendere la porta dal primo minuto.
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L’allenamento dei portieri della nazionale
I canali web ufficiali di Vivo Azzurro e delle Nazionali Italiane di Calcio pubblicano una clip con le immagini della seduta del 26 Maggio riguardante i portieri azzurri. Le immagini mostrano probabilmente la fase di riscaldamento con l’utilizzo delle porticine nelle zone laterali del campo. I portieri dopo aver effettuato la tecnica di presa (senza l’utilizzo dei guanti di gioco), hanno il compito di rilanciare il pallone con lo scopo di indirizzarlo nel loro interno.
Intervista a Luca Marchegiani: “Giocare con i piedi, che trauma!”
Interessante iniziativa intrapresa dal Corriere dello sport: un’inchiesta sul ruolo che negli anni è cambiato più di tutti. Luca Marchegiani ci introduce negli anni 90, che sono quelli della prima, vera, grande trasformazione: nel bel mezzo della carriera, questa generazione si ritrova con un problema in più, non può prendere con le mani il retropassaggio del compagno, ma deve rigiocare la palla con i piedi, e deve farlo bene e velocemente perché gli attaccanti ora partono in pressing. Marchegiani, oggi opinionista di Sky, è il personaggio ideale per spiegare il cambiamento.
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Io non mi sentivo pronto, Pagliuca invece lo sapeva fare. Ho cercato di lavorarci anche dopo aver sbattuto il muso ma quell’errore in Italia-Svizzera ha fissato i miei limiti
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Intervista a Zoff: “Fare il portiere è come allenare”
Interessante iniziativa intrapresa dal Corriere dello sport: un’inchiesta sul ruolo che negli anni è cambiato più di tutti. La terza puntata è dedicata a un monumento del calcio italiano, all’uomo del francobollo, Dino Zoff. La sua epoca è stata la più ricca di talenti, come dice lui stesso. Dino ci porta in una stagione felice del portiere italiano, senza dimenticare i migliori stranieri di quell’epoca.
Il timore dell’errore penalizza la qualità. Il calcio è cambiato: ormai ci sono più respinte che parate.
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