Agility:
“abilità nel cambiare rapidamente e accuratamente direzione” (Johnson & Nelson; Barrow & McGee)
“abilità multidirezionale che combina l’accelerazione, l’esplosività e la reattività” (Moreno)
“un rapido movimento dell’intero corpo con un cambiamento di velocità o direzione in risposta a uno o più stimoli” (Sheppard & Young, Journal of sports sci)
Le componenti principali dell’agility sono:
- La percezione e i fattori che concorrono nel prendere una decisione;
- La velocità nel cambiare direzione
Tuttavia questa suddivisione è solo un modo per semplificare la realtà dei fatti. Per comprendere meglio bisogna entrare nella specificità delle due componenti.
La percezione e i fattori che concorrono nel prendere una decisione
Tramite la percezione sensoriale ognuno di noi è in grado di identificare gli stimoli dati dall’ambiente esterno mettendo in moto una serie di operazioni mentali utili a fornire risposte adeguate. Per una facile esposizione ci avvaliamo del modello di Schmidt:
INPUT-identificazione dello stimolo-selezione della risposta-programmazione della risposta-OUTPUT
Tutto ciò che intercorre tra l’INPUT e l’OUTPUT è dovuto alla nostra capacità innata di rispondere il più velocemente possibile a uno o più stimoli. La nostre capacità di visualizzazione, anticipazione e l’esperienze passate non fanno altro che aumentare il nostro livello di risposta.
La velocità nel cambiare direzione
La tecnica, la qualità dei muscoli, l’espressione di forza, sono tutti riconducibili alle capacità motorie. Ricollegandoci alla schematizzazione di esse, distinguiamo le capacità condizionali e le capacità motorie (Gundlach, 1968). Tuttavia è opportuno chiarire che una suddivisione di tali capacità in due gruppi separati e distinti è voluta al solo fine di uno studio più semplificato e particolareggiato, ma in realtà le capacità condizionali e coordinative sono tra loro strettamente interdipendenti e sono solo due aspetti della capacità di prestazione motoria individuale.
Qualsiasi manifestazione motoria è infatti il risultato di una interazione di fattori condizionali e coordinativi, che si estrinsecano con differenti livelli di quantitativi e qualitativi. Se il processo di formazione delle capacità coordinative è influenzato dal livello delle capacità condizionali, il grado di sviluppo delle prime consente la piena espressione delle potenzialità delle seconde. Ecco perché in ambito didattico-metodologico non può esistere una netta separazione di interventi per lo sviluppo di tali capacità: vi sono momenti più favorevoli all’evoluzione dell’uno o dell’altro raggruppamento e ciascuno di essi risponde più significativamente agli stimoli educativi in diversi periodi dell’età evolutiva.