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Scuola sportiva inaugurata da Scuffet

ll giovane portiere Simone Scuffet bianconero questa mattina terrà a battesimo l’avvio della sperimentazione “Scuola in movimento”, un progetto pilota all’avanguardia a livello nazionale che punta sul valore educativo della pratica motoria e sportiva. Per i prossimi cinque anni i 22 bambini iscritti alla prima classe della Dante sperimenteranno un programma educativo basato su almeno un’ora al giorno di attività fisica. Oltre a presentare l’iniziativa, l’incontro prevede inoltre la firma del protocollo d’intesa tra tutti i partner che partecipano al progetto. Proprio per questo motivo oltre al sindaco di Udine, Furio Honsell, all’assessore allo Sport, all’Educazione e agli Stili di Vita, Raffaella Basana, e al dirigente scolastico del 3° istituto comprensivo, Livio Bearzi, saranno presenti rappresentanti dell’ufficio provinciale Educazione motoria, fisica e sportiva, del comitato scuola Dante, della parrocchia del Carmine, dell’associazione Genitori Comunità Educante, della facoltà di Scienze Motorie dell’università di Udine, del Coni, del dipartimento Prevenzione dell’azienda sanitaria 4 “Medio Friuli” e della fondazione Crup.

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In Italia la parata fa novanta

Nell’assolvere il dovere di assemblare rose competitive, i club Serie A continuano con la scelta di privilegiare l’esperienza. Paradossalmente per il ruolo più delicato si preferisce sempre più mettersi nelle mani dei portieri cresciuti nei nostri vivai. Da Sepe e Colombi (classe ’91) al più piccolo Scuffet (classe ’96) passando per i già affermati Bardi, Leali e Perin. E’ il trionfo di una generazione, quella nata dopo Italia 90 e il ritorno prepotente della scuola italiana dopo l’onda straniera che ha segnato sempre gli anni 2000. Un segnale importante anche per il futuro della nazionale: tanti nomi tra cui scegliere l’erede di Buffon nel medio e nel lungo periodo. Continua a leggere In Italia la parata fa novanta

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Calci di rigore: fallacia dello scommettitore

studio rigori

Un errore logico che consiste nel credere che se tutti i giocatori precedenti hanno tirato in un angolo della porta, per le leggi delle probabilità il successivo tirerà nella direzione opposta. Con uno studio, pubblicato dallo University College di Londra su Current Biology, gli scienziati che l’hanno redatto hanno preso in considerazione tutti e 361 i tiri in porta decisivi in tutte le 37 partite finite ai rigori dei Campionati Mondiali ed Europei di calcio degli ultimi 36 anni. La conclusione è che come quando si gioca alla roulette non è il caso di puntare tutto sul nero solo perché gli ultimi numeri usciti erano tutti rossi, così un portiere non dovrebbe decidere come parare in base ai tiri precedenti. Continua a leggere Calci di rigore: fallacia dello scommettitore

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Tutte le nuove maglie della Serie A 14/15

Scopriamo le nuove divise, per le gare di casa e trasferta, di tutte le 20 squadre che parteciperanno alla prossima Serie A 2014/15.

La Juventus ha scritto “fino alla fine“, votato dai tifosi tramite un sondaggio internet. Lasciato da parte il discorso scudetto con il celebre “trenta sul campo“, i bianconeri hanno scelto un grido celebre dello Juventus Stadium per l’ultima maglia targata Nike. “La Roma non si discute si ama” per i giallorossi, mentre la Fiorentina ha preso in prestito una frase dell’inno: “Abbiamo undici atleti e un solo cuore“. Il Genoa celebra la sua storia “il club più antico d’Italia“, scrivendolo in bella mostra sotto lo sponsor. La Lazio rimane fedele al “la prima squadra della capitale“. Una questione cittadina tra Inter e Milan: in trasferta i nerazzurri avranno la croce di San Giorgio al centro, nel colletto “Milano è l’Inter”. Il Milan rinuncia al primato”il club più titolato del mondo” per via del  Club Al Ahly, mentre sul petto rivendica la milanesità sfoggiando la croce di San Giorgio sul petto. Sulla seconda maglia, tra le polemiche dei tifosi, il nuovo logo di casa Milan. Il Verona invece celebra i suoi trionfi con una frase di Osvaldo Bagnoli: “io sono uno di quelli che ha il gialloblu sulla pelle“. Immediate e incisive le scritte di Udinese e Torino: “la passione è la nostra forza” per i friulani è “sempre forza Toro” per i granata. Infine poetica l’incisione del Palermo: “Rosa come il dolce, nero come l’amaro: dal 1907 i nostri colori“.

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Match analysis: il servizio di Superquark

La redazione segnala il contributo trasmesso dal programma televisivo di Rai 1 “Superquark” del 10 luglio nel corso, con il quale si è descritto il “modus operandi” (a livello di analisi della performance), della squadra del Los Angeles Galaxy, impegnata nella M.S.L. Statunitense. Il club a stelle e strisce utilizza un sistema dato in concessione a tutte le società del massimo campionato basato su un sistema di telecamere a presa grandangolare denominato “K2″, che consente di prendere in considerazione tutto il terreno di gioco e non soltanto la porzione di esso esclusivamente limitrofo alla palla (come accade con la ripresa video tradizionale). Continua a leggere Match analysis: il servizio di Superquark

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Abbiamo ancora voglia di stupirvi

Benvenuti sul blog ilnumero1.it!

Da oggi abbiamo una nuova interfaccia grafica, con il chiaro intento di facilitare la lettura dei nostri articoli. Abbiamo sacrificato lo spazio per dare maggiore attenzione ai contenuti del blog, il bianco è elegantemente utilizzato per migliorare la ricerca. L’assenza di oggetti e l’utilizzo di un nuovo carattere non ostacola la comprensione ma migliora l’esperienza nella lettura.
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Non ci resta che augurarvi una buona lettura, grazie!

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Michele De Bernardin: La spinta a due piedi nel tuffo

La redazione ringrazia il Vicenza Calcio, Michele De Bernadin e i ragazzi del settore giovanile. Buon inizio di stagione 2014-2015.

CIAO MICHELE, RACCONTACI LA TUA STORIA…

Grazie all’amicizia con Claudio Filippi e Marco Garofalo e soprattutto dopo la sinergia che si è venuta a creare con quest’ultimo in un incontro a Vicenza, mi è stata data la possibilità di un’intervista con cui avrei potuto trattare l’argomento relativo alla tecnica del portiere su tiri ravvicinati al quale credo molto: LA SPINTA A DUE PIEDI (O DOPPIO IMPULSO) NEL TUFFO.

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Innanzitutto mi presento, ho 36 anni, sono laureato in Scienze Motorie ed ho perso la testa per il calcio già dalla tenera età di 5 anni iniziando come centrocampista per poi finire a parare dei rigori in una partita che mi ha cambiato completamente la visuale di questo sport rispetto agli altri compagni di squadra. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Vicenza Calcio, per poi migrare in “Prime” squadre venete dalla vecchia C2 fino alla Promozione.

A 18 anni poi militavo nel Montecchio Maggiore, una formazione di serie D, ed ho chiesto se oltre a giocare, c’era la possibilità di allenare i giovani numeri 1 e la società ha ben accolto la mia richiesta facendomi seguire la fascia bassa del settore giovanile, quindi mi sono buttato.
Da quel giorno dato che ero un portiere “normale”, ho iniziato a pensare un po’ meno al calcio per dedicarmi con grande passione a questo ruolo che tuttora pratico ed è diventato il mio lavoro con discreti risultati.

Il mio percorso è stato un susseguirsi di aggiornamenti, dopo aver sperimentato più metodi, ho iniziato a delineare un’idea di preparazione specifica che ha suscitato la curiosità degli addetti ai lavori e successivamente sono stato chiamato dal Cittadella all’ora in C1 per svolgere la mansione di responsabile della fascia bassa fino ai giovanissimi, del settore giovanile. L’anno dopo ho allenato Berretti e Allievi coordinando due preparatori che si occupavano dei più piccoli. Per altre due stagioni ho lavorato al Padova in qualità di preparatore di Berretti e Allievi e responsabile dell’area portieri del settore giovanile, introducendo una sorta di Scuola portieri che è tuttora attiva.

Grazie a quell’esperienza, è arrivata la chiamata in Prima squadra dell’Alto Adige in C2 dove ho passato tre anni splendidi che mi hanno fatto maturare allenando portieri come Trini e Zomer e arrivando a raggiungere la storica promozione in C1; successivamente ho allenato un anno alla sambonifacese in C2, svolgendo per le ultime sei gare il ruolo di “mister”, non riuscendo a raddrizzare una barca ormai quasi totalmente affondata; infine da due anni e in procinto di iniziare il terzo, sono il preparatore della prima squadra del Vicenza Calcio con mansioni di responsabile tecnico dell’area portieri del settore giovanile. In questa società gloriosa mi è stata data la possibilità di allenare portieri come Pinsoglio, Coser, Ravaglia, Bremec, Alfonso e di assaporare il gusto della serie B. Oltre a tutto ciò ho sempre organizzato stage per portieri e allenatori, e tuttora gestisco insieme a dei collaboratori una Scuola portieri A Vicenza.

RIGUARDO ALLA SEDUTA DI ALLENAMENTO, COME ORGANIZZI IL MICROCICLO SETTIMANALE CHE PORTA ALLA GARA DI CAMPIONATO?

Per quanto concerne la mia settimana tipo d’allenamento, solitamente condivido la mia idea di lavoro con lo staff per cercare di far coesistere il più possibile il lavoro tecnico tattico specifico con quello della squadra, il quale permette al portiere di migliorare la collaborazione col reparto difensivo soprattutto sotto l’aspetto della comunicazione e della trasmissione della palla, oltre alla copertura dello spazio. Nello specifico considerando una settimana dal martedì al sabato con gara alla domenica, imposto il mio lavoro nel seguente modo:

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I portieri del mondiale 2014

Segnaliamo ai nostri lettori un interessante articolo sui portieri nei mondiali in Brasile, redatto dalla testata giornalistica online “ilPost“.

Il nigeriano Vincent Enyeama
Il nigeriano Vincent Enyeama

Ai Mondiali si è parlato molto anche di loro, e quasi sempre bene: sono tutti dei fenomeni? Mica tanto, dicono quelli che ne sanno. Uno dei temi più esposti e più discussi dai giornali sportivi riguardo al Mondiale di calcio in Brasile riguarda le qualità di alcuni dei portieri impiegati dalle loro rispettive squadre nazionali: di alcuni già si sapeva che erano forti – del tedesco Manuel Neuer, dello statunitense Tim Howard o del costaricano Keylor Navas, per esempio – mentre di altri si è cominciato a parlare più diffusamente soltanto in seguito alle loro convincenti, e in parte inattese, buone prestazioni durante questo Mondiale. Continua la lettura dell’articolo originale