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Disponibile per l’acquisto L’evoluzione tecnico-tattica del portiere da USA 1994 a Brasile 2014

Finalmente è disponibile per l’acquisto: L’evoluzione tecnico-tattica del portiere da USA 1994 a Brasile 2014. Ricordiamo ai nostri lettori la nostra recensione in anteprima.

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Di seguito la descrizione sul sito dell’editore:

L’evoluzione tecnico-tattica del portiere da USA 1994 a Brasile 2014 offre uno studio estremamente scrupoloso e documentato sulle prestazioni dei portieri delle 32 Nazionali di calcio che hanno partecipato agli ultimi Mondiali 2014 in Brasile. Il materiale di analisi è stato anche arricchito da selezionatissime cronache video (oltre dieci tipologie di maxi-inserti per centinaia di testi tecnici distribuiti nei vari fondamentali e che saranno visibili tramite smartphone o tablet grazie alla tecnologia dei QR Code) che ben rendono lo spirito di interpretazione del ruolo da parte di atleti formatisi in scuole e nelle situazioni ambientali più disparata.

Claudio Filippi e Luca Squinzani sono partiti dalla convinzione che nel variegato mondo del calcio, spesso risulta difficile e complesso ai meno esperti o meno attenti osservatori ed analisti tecnici del ruolo, riuscire ad inquadrare in modo chiaro le prestazioni dei portieri sotto tutti gli aspetti.

Frequentemente ci si limita a una superficiale analisi cronistica o estetica, legata alla più o meno spettacolarità degli interventi. Poter invece elaborare criticamente e in modo oggettivo e approfondito le varie tematiche della prestazione, permette spesso di ribaltare molte delle considerazioni ed impressioni iniziali, o comunque di validarle, sempre però scindendo la valutazione tecnica da quella, certamente più bella e popolare, emozionale e folcloristica.
Chiude il manuale una comparazione fra il Mondiale di calcio 1994 e l’ultimo disputato in Brasile, così da poter evidenziale l’evoluzione del ruolo del portiere.

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The gunner: il deviatore di traiettorie

La Globus Italia presenta The Gunner, un nuovissimo ed innovativo attrezzo per l’allenamento dei portieri.
The Gunner permette di ottenere traiettorie imprevedibili per costringere il portiere a migliorare la velocità di reazione e di movimento nella parata. Può essere utilizzato calciando con i piedi o in abbinamento con la Sparapalloni Eurogoal. Continua a leggere The gunner: il deviatore di traiettorie

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Serie A, i rigori sono stregati. In Europa siamo quelli che sbagliano di più

Il livello del nostro campionato è sceso a tal punto che non sappiamo più tirare i rigori. Frase provocatoria ed esterofila. Sicuramente ingenerosa e parziale, perché non tiene conto dell’altra sponda, quella dei portieri, delle loro abilità e del loro studio degli attaccanti avversari. Eppure le statistiche confermano questa sensazione. È così: rispetto ai 5 maggiori campionati europei siamo i più imprecisi dagli 11 metri, con una percentuale di successo del 70,7%. Ci precedono, in ordine crescente, la Liga spagnola (77,7%), il campionato francese (78,1%), la Premier inglese (79,4%) e la Bundes tedesca, che non sgarra nemmeno dal dischetto (82,5%). Continua a leggere Serie A, i rigori sono stregati. In Europa siamo quelli che sbagliano di più

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L’editoriale di Claudio Filippi: L’evoluzione del portiere

Claudio Filippi è stato l’autore dell’editoriale per la rivista Scienza e&Sport. Ora è disponibile per i nostri lettori. 

Che tipo di atleta è diventato il portiere? Questa è stata una delle domande che mi ha posto il direttore di Scienza&Sport, Ferretto Ferretti e mi ha spinto ad accettare la richiesta di scrivere “l’editoriale”.

Infatti, il ruolo del portiere, come avviene per atleti di altre discipline, deve rimanere sempre al passo coi tempi; è in continua evoluzione e presenta dei cambiamenti importanti secondo diversi aspetti. In primo luogo, il numero uno ora ha una struttura fisica importante: nell’ultimo Mondiale la statura media dei portieri è stata di 187,68 ± 5,19 cm (L’evoluzione tecnico tattica del portiere da Usa 1994 a Brasile 2014, Filippi & Squinzani – Calzetti e Mariucci Editore). Se consideriamo, invece, solo gli under 23 europei presenti alla rassegna iridata, la statura sale a 192 ± 3,83. Il peso? Attorno ai 90 kg. In pratica, un fisico imponente che deve essere anche “veloce” ed elastico.

In secondo luogo, sta variando anche l’interpretazione della tecnica propria del ruolo. Il gioco è diventato più rapido, i palloni pure (e a volte assumono traiettorie poco “prevedibili”) e le richieste tecnico-tattiche sono numerose: infatti, gli estremi difensori devono saper giocare “sotto pressione” coi piedi. Cosa significa? Che, tatticamente parlando, devono gestire al meglio la palla coi piedi, disimpegnandosi da situazioni di difficoltà con gli avversari in pressing (il 45,32% delle giocate coi piedi nel Mondiale scorso è avvenuto in una situazione di pressione). Ecco che il primo controllo e la successiva giocata diventano fondamentali. Non basta più, come in passato, rilanciare lungo (o fuori), ma bisogna orientare la ricezione e soprattutto “leggere” il gioco per eseguire un passaggio “sicuro” e utile allo sviluppo della manovra.

Inoltre, come detto, vi sono l’instabilità e l’imprevedibilità dei palloni, che possono cambiare traiettoria improvvisamente a seconda di come calciati: nel momento in cui si è verificato tale cambiamento, molti numeri uno (coi loro mister) hanno privilegiato la deviazione alla presa. Tutto corretto, ci mancherebbe, ma una vera discriminante tra un buon portiere e uno di livello assoluto è proprio l’abilità di “bloccare” le conclusioni. Coi logici vantaggi che si verificano: si ferma immediatamente l’azione avversaria (evitando pericolose ribattute a rete) e soprattutto si può dare il là a una transizione rapida e micidiale (per la quale è indispensabile una veloce “lettura” per scegliere dove indirizzare il pallone). Ecco perché è necessario tornare a incentivare la presa.

Continuando l’analisi, come non toccare l’aspetto delle “uscite basse”. O meglio delle “uscite basse” scoraggiate dal regolamento: infatti, in caso di uscita e scontro con l’attaccante… si rischiano rigore, espulsione e squalifica. Perciò, molti portieri italiani hanno mutuato tecniche da scuole diverse, come quella spagnola, argentina… optando per azioni a “croce” per opporsi in 1 contro 1 agli avversari. Un atteggiamento interpretato per lo più in forma passiva che mira a farsi colpire dal pallone e non a intercettarlo. E anche in tal caso è necessario tornare ad “attaccare la palla”, cambiando all’occorrenza “rotta”. Sarà, quindi, importante lavorare sulla distinzione tra l’uscita bassa e l’accompagnamento dell’attaccante mantenendo la posizione d’attesa. Lasciamo perdere le mode! In più, sarebbe auspicabile un comportamento più cavalleresco degli attaccanti che, invece di ricercare il contatto, possono provare a “saltare” il numero uno… come una volta!

Prima di concludere, vorrei porre l’attenzione su un ultimo punto: l’insegnamento della tecnica! Penso che noi allenatori dei portieri stiamo attraversando un periodo “confusionario”, passatemi il termine. Proponiamo parecchie esercitazioni con il pallone che prevedono tutto nello stesso momento, una sorta di “macedonia”: saltelli, sprint, rotolamenti, azioni che mirano all’incremento della forza, richieste psicocinetiche varie… ma non correggiamo i gesti. E’ la padronanza tecnica, il tratto distintivo della scuola italiana, rischia di perdersi. Dobbiamo, come avviene in altri sport, tornare a un lavoro specifico, proprio del ruolo, fin dal settore giovanile.

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L’allenamento di Neuer e Reina: analisi del bloccaggio tra le gambe

Partita perfetta degli uomini di Lucien Favre che grazie ad una doppietta di Raffael  fanno lo sgambetto alla capolista conquistando tre punti fondamentali nella corsa alla Champions League. Continua a leggere L’allenamento di Neuer e Reina: analisi del bloccaggio tra le gambe

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Portieri, è l’era dell’alternanza

l'alternza dei portieri

La dittatura del portiere ha le ore contate. Sono in aumento gli allenatori che prediligono l’alternanza. Tra questi, Roberto Mancini. Come e più del precedessore, Walter Mazzarri, l’attuale allenatore dell’Inter ha lasciato il campionato al titolare, Samir Handanovic e affidato l’Europa League alla riserva, Juan Pablo Carrizo. E’ lo stesso metodo che stava portando avanti, alla Roma, Rudi Garcia: Morgan De Sanctis per le zuffe domestiche, Lukasz Skopruski sul fronte internazionale. Continua a leggere Portieri, è l’era dell’alternanza

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Caso Heinz Müller, tutti gli scenari in caso di conferma della sentenza

Il tribunale del lavoro della città della Renania-Palatinato , Germania occidentale, ha stabilito che i calciatori sono tutti uguali quando si tratta di occupazione: non possono essere certo discriminati per ragioni di età. Se il concetto prendesse piede, improbabile, dicono gli esperti, ma di fronte alle normative sul lavoro non si può mai dire, in Germania come in Italia si potrebbe finire con squadre che hanno rose di 40 addirittura 60 petali! Continua a leggere Caso Heinz Müller, tutti gli scenari in caso di conferma della sentenza

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Porto Pino Taglialatela a insegnare in Florida

C’è un po’ di Napoli in Florida. E più precisamente a Miami. Il sole e il mare del Golfo trapiantati a Miami beach, dove Nicola Crisano, ex Direttore sportivo dell’Ischia e osservatore del Torino, è stato chiamato per portare tutta la sua esperienza all’interno dell’ambizioso progetto calcistico chiamato Miami United. “Sono rimasto affascinato dalla serenità con la quale si può lavorare. In Italia avevo perso entusiasmo perché vedo grande improvvisazione, qui ho trovato un progetto serio dove i soldi passano in secondo piano. Ho spiegato al presidente del Miami United che non posso interrompere la mia collaborazione con il Torino e lui ha perfettamente capito. Ecco perché la mia presenza a Miami non sarà continua”. Per seguire l’andamento del club Crisano ha deciso di affidarsi ai due giovani. “Mi affiderò alla collaborazione di mio figlio Vincenzo e di Antonio Famà che seguiranno tutto da vicino”. Il calcio negli Stati Uniti è un movimento in continuo sviluppo. “È visto soprattutto come una grande occasione di marketing. Tra qualche anno sono sicuro che cresceranno anche dal punto di vista tecnico. Il campionato dura cinque mesi, da aprile a settembre e per ora abbiamo solo gettato le basi per strutturare l’azienda Miami United”. La squadra gioca in terza serie e per farla crescere Crisano sta pensando ulteriori contributi italiani. “Ho parlato con atleti a me vicini che sarebbero disposti a sposare il progetto così come anche alcuni allenatori. E poi vorrei proporre anche a Pino Taglialatela e Lello Di Napoli di intraprendere questa nuova avventura al mio fianco”.

Bruno Majorano – Il Mattino

 

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