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“Obbligare i club non si può. Si cerca di incentivare le società che utilizzano giovani, come fanno la Lega di B e la Lega Pro”.
“Il quadro normativo a livello europeo è chiaro: la Uefa e la Fifa stanno cercando di favorire i vivai ma non si possono fare imposizioni ai club perché i giocatori sono dei lavoratori e hanno diritto di andare in tutti i paesi. Si cerca di dare segnali concreti a favore dei vivai, che passa dal ripristino di corsi per allenatori di giovani calciatori, passa da una più forte incentivazione per chi utilizza giovani, dalla crescita di attività internazionale, poi c’è anche questa idea che è una proposta e una provocazione, che ha già suscitato un grandissimo dibattito e ha diviso l’opinione pubblica. Poi Demetrio Albertini ne parlerà nel consiglio federale e faremo un approfondimento tecnico: si tratta di un’operazione complessa che prende in considerazione campionati riserva con classifica e fuori classifica, diminuzione dell’età dei campionati Primavera. L’importante è che acquistino centralità i vivai“. La proposta di Albertini e Prandelli è già stata bocciata (vedi Spy Calcio del 27 marzo ) da Lega di B e Lega Pro. Bisognerà trovare altre soluzioni. (Giancarlo Abete Repubblica 28 Marzo 2011)
E se il problema non fosse solo del calcio italiano, ma di tutto lo sport italiano? Lo sport e l’università: due casi eclatanti. A “Solo per ricchi” un appassionato viaggio nel mondo dello sport “povero” dove il fiume di soldi del calcio è in secca: l’atletica e i suoi campioni che tanto lustro danno al nostro Paese e tanto poco ricevono in cambio. E poi la scuola italiana di ogni ordine e grado dove le attività motorie sono penalizzate dalla mancanza endemica di palestre e di investimenti. E dalla Svizzera invece arriva un esempio di eccellenza. A Macolin scienziati e insegnanti stanno portando avanti uno straordinario progetto pedagogico: in una scuola speciale gli alunni imparano tutte le materie attraverso i movimenti. Puntata integrale