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Questa recensione descrive quando la fatica si può sviluppare ed i potenziali meccanismi fisiologici che la causano durante le partite di calcio.
Tramite la time motion analyses e le misure di performance durante la gara, la stanchezza o il calo di prestazioni sembra avvenire in tre diverse fasi di gioco:
(1), dopo intensi periodi di breve durata sia nel primo che nel secondo tempo;
(2) nella fase iniziale della seconda frazione di gara;
(3) verso la fine del gioco.
La stanchezza temporanea, dopo periodi di intenso esercizio durante il gioco non sembra essere collegata direttamente alla concentrazione di glicogeno muscolare, l’accumulo di lattato o la rottura di creatina fosfato. Invece, può essere collegato a disturbi dell’omeostasi ionica muscolare e una ridotta eccitazione del sarcolemma. La capacità dei calciatori di eseguire uno sforzo al massimo è inibito nella fase iniziale del secondo tempo, probabilmente dovuto a temperature inferiori del muscolo rispetto alla fine del primo tempo. Per evitare tale situazione, i calciatori che svolgono attività a bassa intensità, nell’intervallo, riescono a mantenere la temperatura del muscolo a livelli accettabili in modo da non riscontrare un calo nella prestazione. Diversi studi hanno dimostrato che la fatica verso la fine del gioco, può essere causata da un contenuto basso di concentrazione di glicogeno nelle fibre muscolari. In un ambiente caldo e umido, la disidratazione e una ridotta funzionalità cerebrale può anche contribuire al deterioramento delle prestazioni. In conclusione, la prestazione nel calcio può essere alterata dalla fatica durante le varie fasi di gioco, da diversi meccanismi fisiologici in diversi periodi di gioco.