Al Mondiale per Club si preannuncia una rivoluzione normativa destinata a rendere il gioco più fluido e a contenere comportamenti scorretti. L’International Football Association Board (IFAB) ha approvato, con decisione, una serie di modifiche che interesseranno diversi aspetti della gestione in campo, dalla disciplina del tempo d’azione dei portieri alle modalità di comunicazione con l’arbitraggio, fino all’adozione di tecnologie innovative.
Il conto alla rovescia per i portieri
Una delle novità più incisive riguarda il limite di otto secondi concesso al portiere per trattenere il pallone. Da questo momento, non appena il portiere prende possesso del pallone, il cronometro inizia a scorrere e, superato il limite prestabilito, l’azione si trasforma automaticamente in un calcio d’angolo a favore degli avversari. Questa misura, studiata per arginare comportamenti dilatori, punta a ristabilire il ritmo di gioco e a ridurre le interruzioni tattiche ingiustificate.
La regola già attiva nel campionato Primavera viene ora estesa anche ai campionati di prima squadra (dove però la “sanzione” è la rimessa laterale agli avversari, non il corner), con l’obiettivo di accelerare il ritmo del gioco. Nel calcio giovanile, si è osservato come l’applicazione della nuova regola sui tempi di possesso del portiere alcune volte venga seguita con estrema rigidità. In alcuni casi, infatti, gli arbitri iniziano a conteggiare gli otto secondi non appena il portiere entra in possesso del pallone, anche se questo avviene in fase di volo o subito dopo un tuffo. Una situazione che, lascia margini di manovra estremamente ridotti: il portiere, prima di poter effettivamente rilanciare il gioco, deve necessariamente atterrare, stabilizzarsi e rialzarsi.
Di conseguenza, una parte dei secondi concessi viene inevitabilmente assorbita dai movimenti naturali della parata, rendendo il conto alla rovescia particolarmente stringente. Quando l’arbitro applica la norma con rigore assoluto, il margine d’errore per l’estremo difensore si riduce drasticamente, rischiando di penalizzare situazioni in cui non vi è una reale volontà di perdita di tempo. Questo scenario potrebbe aprire un dibattito sulla flessibilità interpretativa della regola e sulle sue effettive ripercussioni sul gioco.
Ad ogni modo, la riduzione del tempo a disposizione impone una serie di comportamenti strategici per le squadre. Il portiere è costretto a liberarsi del pallone in tempi più rapidi, il che limita la possibilità per gli avversari di organizzare una difesa ordinata nella propria metà campo. Di conseguenza, gli avversari possono intensificare il pressing subito dopo la parata, bloccando l’azione del portiere con l’intenzione di provocare la sanzione del calcio d’angolo.
Questo scenario richiede un lavoro sinergico da parte delle squadre in campo: quelle in fase difensiva devono riposizionarsi con rapidità per coprire gli spazi lasciati liberi, mentre le squadre in fase offensiva devono posizionarsi prontamente per ricevere il pallone. Tale evoluzione tattica spinge gli allenatori a rivedere non solo gli schemi difensivi, ma anche quelli offensivi, privilegiando le transizioni rapide. A livello tecnico, si prospetta anche un ritorno più frequente al calciato al volo dalle mani, una prassi che aveva perso terreno a favore del gioco dal basso, dove il portiere tratteneva il pallone per lungo tempo, consentendo ai difensori di allargarsi e posizionarsi per ricevere del pallone.
Allo stesso modo si sta assistendo a un ritorno significativo dei rilanci lunghi, una soluzione tattica che negli ultimi anni era stata progressivamente accantonata in favore del gioco dal basso. Nel campionato Primavera, invece, questa tendenza si è invertita, rendendo nuovamente centrale la capacità del portiere di rilanciare rapidamente e con precisione.
Questa evoluzione impone un approccio diverso, soprattutto nel settore giovanile, dove l’allenamento della gestualità tecnica legata ai rilanci con le mani e al calciato al volo con i piedi torna a essere una priorità. Se in passato tali abilità erano state erroneamente trascurate, ritenute meno necessarie nel calcio moderno nonostante siano da sempre parte integrante delle gestualità tecniche del portiere, oggi la situazione si è completamente ribaltata.
Comunicazione esclusiva con il capitano
Un ulteriore cambiamento significativo concerne il dialogo in campo: in specifiche situazioni, l’arbitro sarà autorizzato a interfacciarsi esclusivamente con il capitano della squadra. Tale provvedimento è stato introdotto per limitare proteste e comportamenti aggressivi, garantendo un confronto più diretto e ordinato e contribuendo a mantenere il rispetto e la disciplina sul terreno di gioco.
Riforme nella gestione del pallone conteso e nel VAR
Le innovazioni normative riguardano anche la gestione del pallone conteso. Se il pallone dovesse toccare l’arbitro, il possesso verrà assegnato alla squadra che avrebbe naturalmente avuto il controllo, qualora ciò fosse determinabile. Contestualmente, l’IFAB ha confermato i cambiamenti relativi all’uso del VAR: saranno estesi i test sui sistemi VAR a basso costo, integrando soluzioni tecnologiche più accessibili e adatte anche ai tornei con risorse limitate.
Parallelamente, la posizione degli assistenti durante i rigori subirà una revisione: i guardalinee si collocheranno in linea con il dischetto, assicurando così una valutazione più precisa delle posizioni per le situazioni di fuorigioco e aumentando l’accuratezza delle decisioni.
Innovazioni tecnologiche e misure di sicurezza
Per rafforzare la trasparenza e la sicurezza in campo, gli arbitri saranno dotati di bodycam in alcune partite. Questa scelta, già testata con esiti positivi, consente non solo di monitorare il comportamento dei giocatori ma anche di fornire un supporto visivo in caso di controversie. Inoltre, saranno sperimentati periodi di “raffreddamento” durante le partite, momenti in cui l’arbitro potrà interrompere temporaneamente il gioco per de-escalare situazioni potenzialmente tese.