“Io dei 23 per il Brasile non ho ancora deciso nulla, l’unico titolare è Buffon. Tutti gli altri sono sotto osservazione”. A tre mesi dall’inizio del Mondiale, Cesare Prandelli conferma che nessuno può sentirsi sicuro di un posto nell’undici titolare. In un’intervista esclusiva concessa a RaiSport 1, che andrà in onda stasera su ‘Zona 11 post meridiem’, il Commissario Tecnico spiega che solo Gigi Buffon può dormire sonni tranquilli: “Per me è l’unico titolare, per tutto il resto devo valutare la condizione fisica e lo stato mentale”. Dopo aver sottolineato che “purtroppo alcuni dei nostri giovani si sono persi”, il Ct si è detto soddisfatto per lo stage che si è concluso oggi a Roma e che gli ha permesso di vedere all’opera alcuni talenti emergenti: “Il bilancio è molto positivo, i ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo e attorno a loro c’era un buon clima. Tutti dobbiamo pensare che questi saranno i giocatori della nazionale del futuro. Non vedo lo stage come un contentino, sappiamo che i calendari sono fitti e che i club hanno tanti impegni. Dovremo dare una continuità a questo stage per farli crescere, sia da un punto di vista tecnico che mentale, per capire anche se riescono a sopportare il grande stress“. [Fonte]
Mattia Perin, 21 anni, Simone Scuffet 17, Francesco Bardi, 22 e Nicola Leali, 21 (l’unico portiere convocato proveniente dalla Serie B). Con loro Antonio Mirante, 30 anni. Tutti convocati dal c.t. Prandelli nello stage a Roma presso il centro sportivo acqua acetosa “Giulio Onesti”. In questa sorta di attico sul futuro del calcio italiano e della nazionale, dal quale Cesare Prandelli si affaccia, una questione aperta emerge. Riguarda il terzo portiere, quello che seguirà Buffon e Sirigu in Brasile. Si sa che se alla fine il c.t. dovesse fare una telefonata al romanista De Sanctis, un anno dopo l’addio sancito proprio di questi tempi (per il 36º compleanno), e se De Sanctis dicesse si, la scelta sarebbe bella e fatta, benedetta dal gruppo.
Ma su questa ipotesi pesa l’incognita. E nell’incognita si insinua il futuro vero, quello delle scelte che restano. Eccoli allora, Perin che sei giorni fa era al Vincente Calderon, per le prove generali del sogno; Scuffet che si porta dietro il fascino del portiere friulano come Zoff e la speranza che nel suo talento ci siano sprazzi del mito; e Bardi, il portiere dell’under 21 di Gigi Di Biagio, che lo staff tecnico azzurro conosce molto bene.
Così come Nicola Leali, predestinato nuovo Buffon, anche lui nel giro dell’under 21. Antonio mirante, a trent’anni raccoglie i frutti della bella stagione: nelle sue mani, l’esperienza. Le voci che corrono portano a dire De Sanctis, sia Scuffet che Perin abbiano qualche carta in più da giocare. La certezza che da questi tre giorni in poi, fino all’ora delle scelte, l’agonismo e la sana competizione faranno sì che tutti i presenti allo stage di Roma, più magari qualcuno rimasto a casa, faranno di tutto per colpire il c.t… E per salire sull’aereo che volte il Brasile.
Simone Scuffet: “Queste voci su una mia possibile candidatura per il mondiale le prendo come tali, ma fanno piacere. Quel che penso è che c’è da lavorare molto prima di pensare una cosa del genere. È la mia prima convocazione, sono emozionatissimo e punto a fare del mio meglio. Ho un punto debole: le uscite e su quel fronte devo lavorare di sicuro. Certo che allenarsi con Buffon sarebbe straordinario, è un grandissimo. Posso solo sperare che questo un giorno mi possa capitare”.
Mattia Perin: “Per il momento mi godo questi giorni di allenamenti. È bello essere in questo gruppo di giovani, molti dei quali già conoscevo dalle nazionali giovanili. Ma al resto non penso. Una convocazione vera a Madrid contro la Spagna, non credo che faccia la differenza in vista del mondiale. L’importante è lavorare con impegno tutti i giorni e crescere come calciatore”.