Helmuth Duckadam, una leggenda del calcio, è un nome che risuona fortemente tra gli appassionati di sport e, in particolare, tra i portieri di tutto il mondo. Il leggendario portiere della Steaua Bucarest è scomparso all’età di 65 anni. La notizia è stata confermata ufficialmente dal club romeno, che ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di una figura storica, ricordata come “l’eroe di Siviglia”. Duckadam si è guadagnato questo titolo grazie a un’impresa straordinaria: nel 1986, nella finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona, parò ben quattro rigori consecutivi, regalando alla Steaua la sua unica vittoria in questa prestigiosa competizione
L’eroe della Coppa Campioni del 1986
Il nome di Helmuth Duckadam è indissolubilmente legato alla straordinaria finale della Coppa Campioni del 1986. In quell’occasione si guadagnò un posto speciale nella storia del calcio grazie alla sua prestazione eccezionale come portiere. Durante la partita tra Steaua Bucarest e Barcellona, il match si concluse ai rigori dopo un pareggio a reti inviolate. Fu in quel momento che divenne l’eroe di Siviglia, riuscendo a parare quattro rigori consecutivi, un’impresa mai vista prima in una finale di una competizione così prestigiosa.
Questa performance leggendaria non solo portò il suo club alla vittoria, ma consacrò Duckadam come una delle icone del calcio mondiale, ispirando generazioni di portieri e appassionati di sport. Tornato in patria, venne soprannominato “Eroul de la Sevilla“, (cioè eroe di Siviglia), fu poi eletto Calciatore rumeno dell’anno ed entrò nel nel Guinness dei Primati per aver parato i 4 rigori (unico tra i connazionali). La sua storia è ancora oggi un simbolo di determinazione e talento.
Tra realtà e mito
La carriera fu interrotta prematuramente, ma le ragioni della sua uscita di scena sono state a lungo avvolte nel mistero e dal falso mito. Una delle teorie più diffuse, ma smentita dallo stesso portiere, raccontava che fosse stato vittima di un complotto orchestrato da Nicu Ceaușescu, figlio del dittatore Nicolae. In realtà, Duckadam si ritirò a causa di un aneurisma all’arteria ascellare, un problema di salute che pose fine alla sua carriera sportiva. Durante un’intervista rilasciata a Newsweek.ro nell’aprile del 2023, il portiere rumeno disse: “Non so nemmeno come siano iniziate queste voci. Era un periodo in cui la vita era dura e tutta la colpa veniva attribuita alla famiglia Ceausescu. Non ho mai incontrato Nicu Ceausescu e non ho mai scambiato una parola con lui.“
La carriera
Inizia nelle giovanili del club locale, mostrando fin da subito doti eccezionali tra i pali. La sua determinazione e il suo talento lo hanno portato presto ad approdare allo Steaua Bucarest, dove ha vissuto i momenti più significativi della sua carriera. Con lo Steaua, Duckadam non solo ha dominato il campionato rumeno, ma ha anche fatto il suo ingresso nella scena internazionale del calcio. La sua carriera, seppur breve, è stata segnata da straordinarie prestazioni che lo hanno reso un nome di spicco nel mondo del calcio. Purtroppo, un problema di salute ha costretto Duckadam a ritirarsi prematuramente, mettendo fine a una carriera che prometteva ancora grandi successi. Nonostante ciò, la sua influenza e il suo ricordo continuano a vivere, ispirando portieri e appassionati di calcio in tutto il mondo. Duckadam è diventato un simbolo di orgoglio nazionale, ispirando giovani calciatori in tutto il paese a sognare in grande e a credere nelle proprie capacità. Anche dopo il suo ritiro, l’ex numero uno ha continuato a sostenere il calcio rumeno, lavorando come dirigente e mentore per le nuove generazioni.
Fine del calcio giocato: l’inizio di una avventura
Nel 1989 si trasferisce al Vagonul Arad e, con con la stessa agilità e prestanza fisica che lo ha reso celebre, si esibì in coppa di Romania il 28 settembre 1989: due rigori parati e vittoria per 4-2. Ma il problema al braccio ne aveva ormai irreversibilmente compromesso la carriera e nel 1991, Duckadam lasciò il calcio venendo successivamente eletto vicepresidente del club festeggiando una promozione. Dopo il ritiro nel 1991 lavoró come doganiere, per poi diventare consigliere per il Ministero dello Sport, nel governo del Fronte di Salvezza Nazionale dal 1990 al 1993.
A fine 2003 si è trasferito negli Stati Uniti con la sua famiglia, ma successivamente è rientrato in Romania e per alcuni anni ha ricoperto la carica di presidente dello Steaua Bucarest, insediandosi a capo della società nell’estate 2010.