Dopo le prodezze contro il Milan, Tuttosport dedica la prima pagina a Gianluigi Buffon. La Redazione pubblica l’intero articolo redatto da Antonino Milone.
Di nuovo prodigioso San Siro, sempre decisivo nel cammino verso il quinto scudetto consecutivo della Juve, che per lui sarebbe il nono conquistato sul campo.
Punta il nono tricolore (record) trainando la Juve. Altro che età: reagisce in 1,2 secondi. Impressionante anche contro il Milan. Parlano numeri, statistiche e analisi: I suoi capolavori ricordano le parate più difficili mai viste.
Un campione di gentilezza, spensieratezza e leggerezza, con riflessi raffinati, spietato anche in partitella. Da Angelo Peruzzi a Nelson Dida, passando per Petr Cech e Manuel Neuer, I colleghi di Gigi Buffon si sono divertiti negli anni a tratteggiare il profilo del portierone juventino. Nessuno si offenda, tuttavia se nell’arte della sintesi è Leonardo Bonucci ad eccellere: “illegale”. Già, in fondo SuperGigi racchiude in sé un profondo senso di ingiustizia: per gli altri, desiderosi anche solo di accostarsi al modello. Ragazzi, non ce n’è, il titolare mondiale del ruolo se ne compiace: “fare l’impossibile è una specie di divertimento”. Vero, a San Siro il capitano bianconero se l’è davvero goduta tutta, la serata da superuomo capace di restituire gli schiaffoni di Mario Balotelli, Carlos Bacca e compagnia milanista l’assalto. Una, due, tre, quattro parate, anche da terra: non c’è nulla di imitabile, facciamocene tutti una sacrosanta ragione.
“Fare l’impossibile è una specie di divertimento” (Walt Disney) #MilanJuve #G1G1
Pubblicato da Gianluigi Buffon su Sabato 9 aprile 2016
Inarrivabile
Che si tratti di un novello Paperinik, o piuttosto di quel Mister Incredibile della “normale” famiglia di supereroi disneyani, Buffon è il più forte portiere di tutti i tempi. Un “giovanotto” di 38 anni dai tempi di reazione sovrumani a questi livelli (1,24 secondi), uno che fra Torino, Empoli e Milan ha riscoperto la bellezza insita nel poter giustificare la propria presenza sul prato (perché la barriera che lo protegge da anni io spesso consentito di trascorrere giornate da disoccupato di lusso), tra parate memorabili e quei sette rilanci positivi (uno dei quali determinante per il pari di Mario Mandzukic) che ne fanno un giocatore totale. Al Meazza come in qualsiasi stadio del globo. E pazienza se dopo quasi tre mesi si è dovuto inchinare a un gol su azione (Alex dopo Antonio Cassano): Gigi non è imbattibile, anche se l’essere inarrivabile è indice deprimente per la concorrenza. Carisma, senso della posizione, personalità, leadership: un fenomeno da studiare, sebbene la pensione sia traguardo lontano almeno un altro mondiale. Inevitabile darsi al giochino dei paragoni illustri, perché se c’è di mezzo Buffon i confronti non possono/devono sembrare fastidiosi per nessuno.
Prodezze
Chi lo conosce bene sostiene che per Gigi la parata più difficile in carriera risalga a un incrocio Italia-Paraguay, amichevole del 22 aprile 1998, quando il povero Brizuela avrebbe cominciato a chiedersi chi fosse quel ventenne capace di cacciar fuori dallo specchio un pallone che sembrava essere stato irrimediabilmente depositato in rete. Qualcuno ha rivisto nel gesto tecnico dello juventino un mezzo fra l’elasticità di Gordon Benks (l’autore della parata del secolo su Pelè in un Inghilterra-Brasile del mondiale di Messico ’70), il carisma del tedesco Sepp Maier, la bravura del pallone d’oro moscovita Lev Jascin. C’è chi, invece, ricorda con ancora più stupore la paratone di Buffon su Pippo Inzaghi nella finale champions di Manchester: 28 maggio 2003, la testata del bomber milanista viene cancellata da un intervento spaziale del portiere, quasi preso in controtempo. “fu come il pugno fantasma di Cassius Clay a Sonny Liston visto nel ’65: nessuno vide il pugno, così come nessuno si accorse del colpo di testa di Inzaghi”. Silvano Martina, agente del capitano bianconero, non si scompone più di tanto, però l’accostamento calcio-box funziona eccome. Altre prodezze? La deviazione sulla testata di Zinedine Zidane nei supplementari della finale mondiale 2006, o per rimanere a questa stagione il duplice intervento su David Silva e Raheem Sterling in Manchester City-Juventus nel girone di Champions (Peruzzi su Francesco Totti combino una roba simile). O ancora la respinta su Cesar in Juventus-Chievo tre giorni prima allo Stadium, simile alla parata su Dani Alves nella finale di Berlino contro il Barcellona: Manuel Neuer contro Theo Walcott in un intreccio Arsenal-Bayer paragone comodo. Zoff su Oscar al mondiale di Spagna 82 immagine che si sovrappone alle ripetute prodezze di SuperGigi. Fortuna che il “ragazzo” non ha finito le munizioni, anzi…
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Pubblicato da Il Numero Uno su Mercoledì 11 novembre 2015