Pubblicato il Lascia un commento

The FIFA +11: la prevenzione secondo la FIFA

La FIFA insieme alla F-MARC ha sviluppato su basi scientifiche un protocollo di ricondizionamento e di riscaldamento per la prevenzione degli infortuni.

F-MARC (Medical Assessment and Research Centre) è stato istituito nel 1994 dalla Commissione Medica della FIFA per studiare l’eziologia e l’epidemiologia degli infortuni nel calcio. Il Presidente di F-MARC è il Professor Jiri Dvorak. La filosofia di F-MARC differisce dagli altri gruppi: “…mentre l’obiettivo di molti scienziati che si occupano di sport è quello di migliorare la performance, noi abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione sulla prevenzione degli infortuni e sulla promozione del concetto del calcio come attività per il tempo libero che migliora la salute”.

Gli argomenti principali di F-MARC sono: determinare le cause e la frequenza degli infortuni, valutare i fattori di rischio per gli infortuni e sviluppare programmi di prevenzione. Questo progetto globale richiede un gruppo di lavoro motivato, ricercatori esperti che sostengano lo sviluppo degli aspetti del programma. F-MARC conduce progetti di ricerca interdisciplinari in collaborazione con altri gruppi di ricerca internazionali.

Il programma di prevenzione è stato sviluppato seguendo le raccomandazioni della letteratura scientifica riguardo i fattori di rischio e la prevenzione degli infortuni nel calcio. Gli interventi sono stati focalizzati sulla struttura e sul contenuto degli allenamenti supervisionando gli allenatori e gli atleti.

Continua a leggere The FIFA +11: la prevenzione secondo la FIFA

Pubblicato il Lascia un commento

L’allenamento in altura

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=2XPNcR5UTeg[/youtube]

L’allenamento in quota SERVE? Oppure si vogliono emulare gli atleti che vivono da sempre sugli altipiani e vincono? E se serve, per quali discipline è più utile?

Prendiamo spunto dalla notizia pubblicata da Mediagol sul periodo pre-campionato di 10-13 giorni in altura. Sostanzialmente esistono due approcci di lavoro:

  • LiveHigh-TrainHigh (LHTH, vivi in alto, allenati in alto)
  • LiveHigh TrainLow (LHTL, vivi in alto, allenati in basso)

Prima di cominciare nel dettaglio a spiegare i due metodi di lavoro, ricordiamo gli adattamenti fisiologici:

  • Diminuzione della pressione parziale di ossigneo porta ad una intensificazione di eritropoiesi (processo di formazione dei globuli rossi): stimolazione della sintesi di globuli rossi e maggior trasporto di ossigeno
  • Spostamento a destra della curva di dissociazione dell’emoglobina
  • Aumento sintesi ATP
  • Incremento attività enzimi respiratori tissutali
  • Migliora anche il sistema tampone
  • Chi vive in altura possiedono nel sangue una maggiore quantità di 2,3 DPG che diminuisce l’affinità dell’emoglobina per l’ossigeno

Continua a leggere L’allenamento in altura

Pubblicato il Lascia un commento

Didattica delle uscite alte: 2.4: Esercizi propedeutici per le uscite alte

Es. 4:

L’allenatore (A) calcia una palla e contemporaneamente chiama un numero (due) di uno dei tre giocatori-portieri (1 – grigio; 2 – rosso; 3 – bianco), posizionati in corrispondenza del primo palo, centro porta e secondo palo a circa 10 mt. dalla linea di porta. Il portiere (P) andrà ad intervenire sulla palla(P1), chiamando il colore corrispondente al giocatore 2 (rosso), che in precedenza era stato chiamato da A .

di Ferdinando Scarpello

Continua a seguire la didattica.

Pubblicato il Lascia un commento

Didattica delle uscite alte: 2.3: Esercizi propedeutici per le uscite alte

L’allenatore (A) mostra un cinesino colorato (rosso)al portiere (1), il quale ne dichiarerà il colore. Successivamente il collaboratore/allenatore (B) calcia una palla in direzione della prima sagoma posta fuori dal primo palo. Il portiere farà il suo intervento (2), attaccando la palla prima che questa superi la sagoma; ovviamente il portiere non deve muoversi in anticpo, perchè la palla potrebbe essere calciata verso il secondo palo, quindi la ricezione sarà effettuata in un’altra zona.

di Ferdinando Scarpello

Continua a seguire la didattica.

Pubblicato il Lascia un commento

Didattica delle uscite alte: 2.2 Esercizi propedeutici per le uscite alte

 

Es. 2:

Il portiere (1) esegue una capovolta avanti e contemporanemente l’allenatore (A) lancia una palla alta nella zona di uno dei due conetti (blu o rosso). Non appena il portiere individua la palla, dichiarando il colore del conetto (rosso) corrisponente alla direzione della palla,uno dei due giocatori (B o C), in questo caso B andrà a pressare il portiere durante l’intervento. Il portiere in base ai tempi e le difficoltà dell’azione eseguirà il gesto tecnico più opportuno.

di Ferdinando Scarpello

Continua a seguire la didattica.

Pubblicato il 2 commenti

Didattica delle uscite alte: 2.1 Esercizi propedeutici per le uscite alte

Introduzione: Il portiere dovrà dichiarare il colore della zona dove la palla dovrebbe essere intercettata, dopo che l’allenatore (A) ha lanciato o calciato la palla; il gesto tecnico dovrà essere abbinato in base alla velocità, traiettoria e spazio. Questo esercizio viene diviso in tre livelli di difficoltà: semplice (1/a), media (1/b) e complessa (1/c). 1/a: Zone colorate in prossimità dell’area di porta (area piccola): rossa, blu e bianca. 1/b: Sagome/manichini posizionate all’interno delle tre zone colorate. 1/c: Pressione di un avversario che andrà a contrasto con il portiere. Continua a leggere Didattica delle uscite alte: 2.1 Esercizi propedeutici per le uscite alte

Pubblicato il Lascia un commento

Didattica delle uscite alte: 2.0 Esercizi propedeutici per le uscite alte

Migliorare le capacità di un giovane portiere attraverso esercizi propedeutici è un buon inzio per acquisire maggiore sicurezza e abilità in quelle situazioni di palla alta, dove il portiere dovrebbe essere pronto ad intervenire con naturalezza, senza avere quelle incertezze che spesso molti giovani “numeri uno” hanno durante l’intervento. E’ chiaro che molto dipende anche dalla personalità e sicurezza psicologica, ma sicuramente seguendo un processo evolutivo, basato su una seria programmazione e proponendo progressivamente degli esercizi specifici, il portiere potrà avere dei miglioramenti; da ricordare che ogni tipo di allenamento dovrebbe avere un obiettivo, in relazione della fascia d’età.

Un aspetto fondamentale sono le distanze da dove viene lanciata e/o calciata la palla, le velocità e le traiettorie, quindi sarà compito e attenzione dell’allenatore, capire se il portiere abbia o meno dei problemi, quindi proseguire aumentando le “difficoltà”.

Gli esercizi di propedeutica sono svariati, dalla presa alta semplice (Es. 1) ad esercizi un pò più “complessi”, mirati per migliorare in particolare alcune capacità, tipo: orientamento, spazio-temporale, cognitiva ecc.

Gli esercizi che andremo a vedere attraverso alcuni esempi (psico-cinetica), possono essere usati con i giovani portieri per migliorare le capacità coordinative e la multilateralità, ma soprattutto come trovare una soluzione tecnica quando si è sotto pressione o a contrasto con l’avversario; mentre nei portieri evoluti potrebbero essere usati prima di un lavoro più importante di tipo situazionale

di Ferdinando Scarpello

Continua a seguire la didattica.

Pubblicato il Lascia un commento

Didattica delle uscite alte: 1.3 Cambio di posizione dal primo al secondo palo.

Questa posizione viene assunta dal portiere (Fig. 23), solo quando la palla si trova in una di quelle situazioni dove l’avversario è in zona tiro/cross. Quando la palla viene calciata verso la zona del secondo palo, il portiere dovrà cambiare posizione rapidamente con una corsa sul fianco (Fig. 24-25), quindi assumere una posizione comoda con lo sguardo rivolto verso la palla (Fig. 26). Il movimento deve essere eseguito rapidamente e mai correre all’indietro, perchè comporterebbe una scorretta coordinazione nel caso in cui il portiere debba intervenire.

Continua a leggere Didattica delle uscite alte: 1.3 Cambio di posizione dal primo al secondo palo.