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La presa alla figura

di Claudio Filippi e Daniele Borri

La presa sin dagli anni sessanta era considerata uno degli aspetti tecnici utilizzati per definire la bontà o meno di un portiere. In quel contesto storico, in cui la maggior parte degli italiani economicamente era in difficoltà, il guanto da portiere veniva visto come un lusso che pochi potevano permettersi. E, se la domenica il numero uno entrava in campo senza, nessuno lo accusava di certo. Pertanto, molti portieri continuarono a giocare senza guanti, anche quando questo indumento incominciava a diffondersi. Il guanto infatti, in quel periodo, non era niente più che un oggetto rudimentale coi portieri che si affannavano per individuare il materiale più adatto per migliorare, anche solo di poco, la presa. Sotto il profilo strettamente calcistico, un momento determinante per la storia di questo “mezzo” e quindi “della presa per il portiere”, è stato il passaggio dal pallone in cuoio a quello in materiale plastico gli inizi degli anni 70. Continua a leggere La presa alla figura

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Seminario con Claudio Filippi. Il portiere nel 2016: metodologia e strumenti di allenamento

Corso-stage per operatori, portieri, studenti con Claudio FILIPPI (F.C. JUVENTUS)

presso il Centro Sportivo “M. Casadei” della Polisportiva Cimiano, Via Don Giovanni Calabria 16, 20134 Milano
9 maggio 2016
Destinatari del corso: allenatori dei portieri, allenatori di campo, dirigenti, osservatori, portieri, studenti universitari

Il corso si compone di una sezione teorica e una pratica, saranno messi in evidenza tutti gli aspetti tecnico-tattici che interessano il portiere di alto livello ed evidenziazione delle metodiche moderne e dei nuovi strumenti d’allenamento: oltre agli Air Body, il “Filippi Shield”, mezzo ideato e brevettato da Claudio Filippi, utilizzato per l’allenamento di Gianluigi Buffon di tutti i portieri della Juventus e di altri club che ne hanno testato e apprezzato l’utilità.

Obiettivo del corso: analizzare lo sviluppo della figura del portiere moderno e le relative metodiche d’allenamento, offrendo spunti interessanti e consigli, utili a tutti coloro che si occupano di questo affascinante e complesso ruolo, interagendo con gli stessi relatori.

PROGRAMMA DEL CORSO
09:30 – 10:00 : Registrazione iscritti
10:00 – 12:45 : Sezione teorica (metodiche di addestramento e allenamento, presentazione delle funzioni dei nuovi strumenti allenanti, tecniche di valutazione del portiere)
12:45 – 14:00 : Pausa pranzo (presso la struttura ospitante)
14:00–16:30: Sezione pratica (attività esercitative dirette dai relatori con la partecipazione di portieri Senior e Junior)

Costi di iscrizione
Standard = 125,00 €
Per gruppi minimo 3 o più persone = 95,00 € a testa

Studenti dell’Università degli Studi dell’Insubria ai quali sarà riconosciuto un CFU (credito formativo universitario) = *89,00 €

Nella quota di iscrizione sono compresi:
– attestato di partecipazione,
– pranzo presso il Centro Sportivo;
– copia del libro di Claudio Filippi e Luca Squinzani L’evoluzione tecnico-tattica del portiere da USA 1994 a Brasile 2014; nuovi modelli di comportamento in gara. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2015.

Per iscrizioni http://goo.gl/forms/pmNHjCU83b

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La rialzata

di Claudio Filippi e Daniele Borri

Come ormai è ben noto la prestazione il portiere è caratterizzata da interventi intensi di breve durata, intervallati da recuperi ampi con rari momenti di recupero incompleto. Le azioni di gioco del numero uno, infatti, durano al massimo tre secondi e le azioni in successione possono essere due e in rari casi tre (Filippi, 2006). Capita, infatti, di osservare portieri che dopo un primo intervento in deviazione si rialzano rapidamente compiendo grandi parate sul tiro successivo. Nella maggior parte dei casi, il secondo è determinato dalla velocità e dalla corretta esecuzione della rialzata che, per dinamiche tempi, consente al portiere di:

  • Trovarsi in appoggio in equilibrio per il tiro successivo;
  • Opporsi a una conclusione già indirizzata verso la porta (parata in recupero);
  • Recuperare con un’uscita bassa o a contrasto un pallone che rimane in una zona potenzialmente pericolosa.

La rialzata fa parte, pertanto, dei fondamentali tecnici e come tale va insegnata, dapprima singolarmente e successivamente all’interno di un contesto più ampio e dinamico, con esercitazione di doppie parate e/o doppi interventi. Nel calcio mondiale si sono due tipologie di rialzata: la prima, che ha sempre caratterizzato i portieri brasiliani, ovvero la rialzata con giro, la seconda (che tratteremo in quest’articolo), tipica degli estremi difensori italiani. A nostro modo di vedere quella che bisognerebbe insegnare sin da piccola la terza dall’italiana, che nonostante la sua complessità rispetta quella con giro hai il vantaggio di consentire al numero uno di mantenere per tutta la sua esecuzione il corpo rivolta al campo con le spalle in avanti. Un atteggiamento più propenso alla ricerca della palla e meno difensivista rispetto alla rialzata peculiare dei sudamericani. Dimostriamo di seguito, con l’aiuto di alcune immagini, la nostra proposta didattica per una corretta rialzata. Continua a leggere La rialzata

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Gianluigi Buffon: Ness1 come lui

Dopo le prodezze contro il Milan, Tuttosport dedica la prima pagina a Gianluigi Buffon. La Redazione pubblica l’intero articolo redatto da Antonino Milone.

Di nuovo prodigioso San Siro, sempre decisivo nel cammino verso il quinto scudetto consecutivo della Juve, che per lui sarebbe il nono conquistato sul campo.

Punta il nono tricolore (record) trainando la Juve. Altro che età: reagisce in 1,2 secondi. Impressionante anche contro il Milan. Parlano numeri, statistiche e analisi: I suoi capolavori ricordano le parate più difficili mai viste.

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Sacrificio e motivazione: come nasce la resilenza

La capacità di non mollare, quella di tenere duro rimanendo motivati di fronte alle difficoltà, lo spirito di sacrificio e la capacità di non smettere mai di sperare contro ogni evidenza sono delle caratteristiche, delle capacità che oggi vengono radunate e definite con il termine di resilenza. La resilenza permette di resistere alle pressioni dell’ambiente o di tornare a una vita piena uscendo da una situazione deprimente. Capacità che non sono un fenomeno straordinario ma un fenomeno normale è presente in tutte le persone. Rappresenta la norma, non l’eccezione. Tutti siamo progettati per resistere allo stress e per affrontare problemi e difficoltà. La resilenza, infatti, non è una caratteristica che alcuni posseggono e altri no. I fondamenti della forza di resilenza psicologica si gettano già nella prima infanzia, ma si possono rafforzare anche più avanti negli anni. La resilenza implica atteggiamenti e comportamenti che possono essere appresi, allenati e perfezionati da chiunque, altrimenti rimarranno potenzialità inespresse, attraverso un cambiamento personale. Continua a leggere Sacrificio e motivazione: come nasce la resilenza

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Alex Brunner: I portieri stranieri 
e quel difetto di uscire con i piedi

La redazione pubblica l’intervista al Mister Alex Brunner (il suo profilo sul blog è disponibile a questa pagina, mentre la nostra intervista a questa pagina) da Tuttosport a seguito di bella iniziativa:

Ogni settimana migliaia di allenatori abilitati Aiac viaggiano nei vari centri sportivi d’Italia per studiare allenamenti e metodologie di lavoro dei colleghi più famosi. Un modo per aggiornarsi e migliorarsi nel lavoro quotidiano con le proprie squadre, che siano professionistiche o dilettanti. Con l’iniziativa “Io alleno così” abbiamo deciso di scendere in campo – e in panchina – anche noi di Tuttosport. Non ci muoveremo da soli: ogni volta porteremo con noi domande (scriveteci: allenatori@tuttosport.com) e curiosità di migliaia di tecnici, senza distinzione di categorie. Un’occasione unica per approfondire varie tematiche e per vedere il calcio da un altro punto di vista, che poi forse è anche quello più bello.

Siamo partiti con Di Francesco, da Sassuolo, e nei prossimi mesi – a partire da venerdì prossimo con Donadoni – faremo visita a tutti gli allenatori.

Buona lettura.

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e quel difetto di uscire con i piedi

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Studenti e atleti, progetto scuola: Emil Audero e Danilo Cataldi testimonial

Pubblichiamo un interessante articolo pubblicato sul giornale “Il Corriere della sera” e redatto dalla giornalista Claudia Voltattorni

Al via il congresso del MIUR Con il coni, il Cip E la lega di serie A per gli studenti impegnati in attività sportive a livello agonistico: lezione a distanza e tutor il contro l’abbandono scolastico.

Audero e Cataldi
Sorride timido lo juventino Emil Audero, portiere della primavera: “mettersi a studiare tra un allenamento e l’altro è un grande sforzo e a volte la voglia scarseggia“. Lui è al quinto anno del liceo scientifico della Juventus a Vinovo. A giugno avrà la maturità. Confessa di averlo lasciato lo scientifico invece Danilo Cataldi, centrocampista di Lazio primavera e under 21: “non riuscivo a studiare, gli allenamenti erano sempre più intensi. Ma oggi me ne pento: se dovessi parlare in conferenza stampa, non potrei farlo in inglese…“.

Pensa a ragazzi come Danilo, il ministero dell’istruzione con il progetto sperimentale triennale della scuola per gli studenti-atleti in collaborazione con il Coni, il comitato italiano paralimpico e la lega serie A. Perché troppi ragazzi delle superiori impegnati in attività sportive a livello agonistico, spiega il sottosegretario Gabriele Toccafondi, “ad un certo punto abbandonano la scuola: ma nel 90% dei casi lo sport non diventerà l’attività principale nella vita, è bene quindi che l’istruzione non si è abbandonata dai ragazzi“. Ecco quindi un percorso per loro con il 25% delle lezioni in e-learning (a distanza), un prof tutor (scelto dalla scuola) che aiuta lo studente a non rimanere indietro, e un tutor sportivo (scelto dalla società sportiva) che si occupa di lui quando è via da scuola. Ma la scuola, sottolinea Toccafondi “è scuola a tutti gli effetti, non sarà un diplomificio“. Per ora il progetto è solo per i giovani calciatori della Serie A, ma dal 2017 sarà esteso agli studenti-atleti di tutte le discipline. “E’ molto importante dare a questi ragazzi la possibilità di completare gli studi – dice il presidente del coni Giovanni Malagò – per garantire loro un futuro quando interromperanno l’attività agonistica: questi atleti non sempre hanno la certezza di avere una tranquillità lavorativa ed economica”. Lo sport, dice la ministra Stefania Giannini “Deve diventare una componente strutturale della nostra formazione con questa iniziativa abbiamo messo un primo mattoncino”.