Pubblichiamo un interessante articolo pubblicato sul giornale “Il Corriere della sera” e redatto dalla giornalista Claudia Voltattorni
Al via il congresso del MIUR Con il coni, il Cip E la lega di serie A per gli studenti impegnati in attività sportive a livello agonistico: lezione a distanza e tutor il contro l’abbandono scolastico.
Sorride timido lo juventino Emil Audero, portiere della primavera: “mettersi a studiare tra un allenamento e l’altro è un grande sforzo e a volte la voglia scarseggia“. Lui è al quinto anno del liceo scientifico della Juventus a Vinovo. A giugno avrà la maturità. Confessa di averlo lasciato lo scientifico invece Danilo Cataldi, centrocampista di Lazio primavera e under 21: “non riuscivo a studiare, gli allenamenti erano sempre più intensi. Ma oggi me ne pento: se dovessi parlare in conferenza stampa, non potrei farlo in inglese…“.
Pensa a ragazzi come Danilo, il ministero dell’istruzione con il progetto sperimentale triennale della scuola per gli studenti-atleti in collaborazione con il Coni, il comitato italiano paralimpico e la lega serie A. Perché troppi ragazzi delle superiori impegnati in attività sportive a livello agonistico, spiega il sottosegretario Gabriele Toccafondi, “ad un certo punto abbandonano la scuola: ma nel 90% dei casi lo sport non diventerà l’attività principale nella vita, è bene quindi che l’istruzione non si è abbandonata dai ragazzi“. Ecco quindi un percorso per loro con il 25% delle lezioni in e-learning (a distanza), un prof tutor (scelto dalla scuola) che aiuta lo studente a non rimanere indietro, e un tutor sportivo (scelto dalla società sportiva) che si occupa di lui quando è via da scuola. Ma la scuola, sottolinea Toccafondi “è scuola a tutti gli effetti, non sarà un diplomificio“. Per ora il progetto è solo per i giovani calciatori della Serie A, ma dal 2017 sarà esteso agli studenti-atleti di tutte le discipline. “E’ molto importante dare a questi ragazzi la possibilità di completare gli studi – dice il presidente del coni Giovanni Malagò – per garantire loro un futuro quando interromperanno l’attività agonistica: questi atleti non sempre hanno la certezza di avere una tranquillità lavorativa ed economica”. Lo sport, dice la ministra Stefania Giannini “Deve diventare una componente strutturale della nostra formazione con questa iniziativa abbiamo messo un primo mattoncino”.