Nel nostro precedente articolo, siamo rimasti incuriositi dai nuovi sensori prodotti da Beast Technologies. Beast non è il solito braccialetto per fitness, ma un sensore in grado di seguirvi in tutti i vostri allenamenti, anche il sollevamento pesi, e dirvi se vi state allenando nella maniera corretta per raggiungere il risultato prefissato. La redazione è riuscita a contattare e intervistare uno dei co-fondatori: Tommaso Finadri, a cui vanno i nostri cordiali ringraziamenti. Leggendo le risposte, avrete modo di conoscere qualche dettaglio in più sul metodo utilizzato con i sensori dalla nazionale italiana in vista del mondiale in Brasile. Il nostro parere è che Beast Technologies entra nel mondo della programmazione dell’allenamento della forza con un prodotto e un prezzo molto competitivo, a differenza del conosciuto e dominatore del mercato ErgoJump della System Bosco Lab. Le attrezzature ideate dal Prof. Carmelo Bosco vantano l’approvazione della comunità scientifica e l’applicazione in campo medico dalla struttura sanitaria a carattere polipecialistico, la casa di cura Villa Stuart di Roma. Trent’anni di attività ed esperienza fanno di Villa Stuart un punto di riferimento per società, federazioni e singoli atleti, specie nel campo dell’ortopedia e della traumatologia sportiva. Infine dal 2010 è accreditata Centro Medico di Eccellenza FIFA per la prevenzione, il recupero ed il trattamento dei calciatori di tutto il mondo.
Non ci resta che augurarvi una buona lettura.
3 ingegneri aerospaziali di cui uno nella nazionale italiana di Football americano. Da dove venite e come vi siete conosciuti? Com’è nata l’idea dei sensori Beast? Dove si trova la vostra azienda? Raccontateci la vostra storia!
Ci conosciamo da tanto tempo, in particolare io e Vittorio che siamo amici fin da piccoli. Lucio si è poi unito durante il periodo dell’università.
L’idea è nata più o meno 6 anni fa quando in procinto di certificarmi come personal trainer e neolaureato ingegnere ho approfondito quelli che erano i metodi di rilevazione della forza e le strategie di allenamento che ne derivavano.
Beast Technologies è nata cercando di rispondere a questa mancanza: mentre in bicicletta montiamo sulla bici un contachilometri, quando corriamo vestiamo un cardiofrequenzimetro e il gps, invece quando facciamo allenamento di forza, non abbiamo nulla se non il peso, per avere un riscontro su quello che facciamo. Quando dico “non abbiamo nulla” intendo delle strumentazioni accessibili a chiunque, quindi non solo in laboratorio e che siano semplici ed immediate da usare, sia da parte del tecnico, più esperto, ma anche da parte dell’atleta che nel migliore dei casi è abituato solamente a ricevere i risultati delle valutazioni che esegue.
Per continuare la storia, tramite gli studi universitari conoscevo questi nuovi accelerometri e giroscopi miniaturizzati con cui effettuare questo tipo di misurazioni. Così ho presentato l’idea a Vittorio e abbiamo coinvolto Lucio, che aveva numerose esperienze con questo tipo di sensoristica, a Settembre 2013 abbiamo fondato Beast Technologies la cui missione è supportare gli atleti e i trainers nell’allenamento mettendo a loro disposizione le più avanzate tecnologie disponibili ad un costo accessibile.
Vittorio Haendler durante l’intervista a Tom’s Hardware (il video presente in questo articolo, n.d.r.), ha dichiarato che la vostra idea è stata quella di sviluppare un prodotto per il mondo del fitness, eppure i vostri sensori sono stati utilizzati dalla nazionale italiana di calcio per la preparazione fisica in vista dei mondiali in Brasile. Nella tua intervista alla Gazzetta dello Sport hai raccontato che insieme alla FIGC avete sviluppato il software adatto al calcio: quindi i sensori a quale mondo mirano? Al fitness, al calcio o a tutti gli sport? L’attuale software che interfaccia i sensori è lo stesso che ha utilizzato la nazionale oppure è un versione differente?
Beast si propone come compagno di allenamento per atleti e preparatori di tutti gli sport di potenza ma anche per tutte le persone che frequentano le palestre, la pesistica e il fitness in generale.
Davanti ad un bilanciere il migliore atleta del mondo sa benissimo che è uguale al giovane di 16 anni che si è appena iscritto in palestra per conquistare la compagna di banco. La vera differenza la fanno la motivazione, la determinazione, la disponibilità al sacrificio e la costanza. Non puntiamo al fitness, al calcio, al football americano o alla danza in particolare, puntiamo ad aiutare tutte le persone che si allenano per migliorare e adottano delle metodologie basate sull’allenamento della forza.
Detto questo FIGC è stata la prima a credere nel nostro progetto e ci ha chiesto che Beast prendesse in considerazione alcuni problemi che qualsiasi preparatore nel mondo del calcio deve affrontare.
Faccio un esempio, se la pallavolo, come il bodybuilding, si sviluppa in grande parte nella dimensione verticale, il movimento nel calcio si sviluppa invece molto in orizzontale per cui i dati riferiti ai classici esercizi con i pesi, mi riferisco ad esempio allo squat o al balzo che sono contro gravità, non sono sufficienti a coprire la totalità delle situazioni d’allenamento.
Quindi per rispondere alla tua domanda, Beast come i prodotti di alto livello vengono creati e testati sulle esigenze di atleti professionisti e resi disponibili a tutte le persone che ne vogliono usufruire. L’app Beast che si può già scaricare dallo Store è la sintesi di tutte le funzionalità che vengono testate dai professionisti e gli sviluppi previsti della App stanno seguendo una roadmap stabilita dalle esigenze e dal testing di atleti e preparatori di altissimo livello.
Sempre Vittorio Haendler durante l’intervista a Tom’s Hardware, ha dichiarato che i sensori sono stati utilizzati per il monitoraggio dello stato di forma dei calciatori? Come? Qual’è stata (o erano) l’attività monitorata? Potete raccontarci il metodo?
Beast è stato utilizzato dallo staff della nazionale durante la preparazione e durante la competizione per monitorare i livelli di forza dei giocatori. L’applicazione e il sensore sono stati utilizzati sia nelle sessioni in palestra volte al miglioramento della forza sia in rapidissime sessioni di test tra una partita e la successiva. I preparatori hanno anche potuto programmare le diverse sessioni di allenamento e i risultati dei test tramite il nostro sistema.
Il vostro scopo su indiegogo.com è quindi quello di rendere disponibile il prodotto a tutte quelle persone che non rientrano nella categoria di professionisti del settore, leggendo le F.A.Q. dichiarate che la differenza tra i normali Fitness tracker e il sistema Beast è nella capacità dei sensori di garantire un alto livello di misure scientifiche in real time (Forza, Potenza e Velocità) Anche l’Ergo Jump del Bosco System Lab ideato dal Prof. Carmelo Bosco si pone gli stessi obiettivi. Chiaramente i costi, le dimensioni e l’utilizzo pratico sono differenti, ma lo scopo è il medesimo: la misura in real time di Forza, Velocità e Potenza. Nel caso dell’Ergo Jump, l’azienda dichiara un margine di errori strumentali inferiori allo 0,3% per la Forza, di 0.9 per la Velocità e di 1,2% sulla potenza. A quanto ammontano quelli dei sensori Beast? Secondo il vostro parere è possibile sostituire l’Ergo Jump con i sensori Beast per l’allenamento della forza con il metodo di Bosco?
Si, Beast si presta per l’allenamento secondo il metodo di Bosco ma lo riteniamo solamente uno tra i tanti aspetti del prodotto. Valutare con delle fotocellule una serie di salti verticali, l’altezza di salto, il tempo di contatto con il terreno, la potenza meccanica sviluppata (watt/Kg) è un informazione chiave che però è al momento fruibile solamente in fase di test o in esercizi molto specifici. Fra un test e il successivo si fanno magari parecchie sedute di allenamento i cui effetti sono sconosciuti. La nostra tecnologia si applica all’allenamento per la forza a 360° quindi oltre alla fase di testing ne è possibile l’utilizzo durante tutti gli esercizi come gli squat, la leg press per non parlare di tutti gli allenamenti per la parte alta del corpo e non ultimo, l’allenamento in isometria e di core stability. La grande differenza consiste inoltre nel poter monitorare la singola sessione di allenamento che diventa essa stessa un test per l’atleta. Si risparmia quindi tempo e si aumenta sia il coinvolgimento sia la motivazione dell’atleta che viene reso più consapevole del lavoro che sta eseguendo e dei propri risultati. Per quanto riguarda la validità dei dati abbiamo testato il funzionamento di Beast nei laboratori grazie a strumentazioni messe a disposizione dal Politecnico e il riscontro con quelle rispettive di un encoder lineare a filo ha avuto successo. Un encoder lineare è uno strumento utilizzato oramai nella pratica standard per effettuare questo tipo di misure nello sport. Ad esempio funziona così il sistema inventato da Bosco ma ad esempio anche il gymaware. È un filo che collegato al peso muove una carrucola che da indicazioni sullo spostamento del filo, quindi calcola la velocità e la forza espressa. L’apparecchiatura è anche utilizzata normalmente in laboratorio per delle misure standard di spazio e velocità. Il successo dei test ha significato le stesse misurazioni nei picchi di velocità, parametro calcolato sia da Beast che dal encoder.
Sempre su indiegogo.com avete dichiarato un’autonomia variabile della batteria a 5-7 Work-out. Se volessimo quantificare in minuti, quale potrebbe essere l’autonomia?
La durata della batteria dipende dalla quantità di dati trasmessi e oltrepassa ampiamente i 180 minuti di utilizzo in trasmissione quindi un personal trainer o un preparatore possono tranquillamente utilizzare Beast trasmettendo dati per mezza giornata senza aver bisogno di ricaricare le batterie.
Nella web-app e nell’app è possibile creare dei work-out personalizzati o ci sono solo work-out pre-esistenti?
L’obiettivo del portale web è quello di visualizzare i risultati degli allenamenti e aiutare il preparatore a creare dei workout completamente personalizzati che aumentino l’efficienza degli allenamenti.
Un preparatore può analizzare gli allenamenti registrati, creare schede di allenamento per il team o addirittura personalizzarle per il singolo atleta, spedirle sull’app in modo che in palestra tramite lo smartphone, siano immediatamente disponibili.
Sempre tramite questa funzionalità un trainer può seguire anche a distanza la sessione in palestra, perchè i dati arrivano immediatamente dopo che sono stati salvati.
E’ vero che state pensando a un listino prezzi stile Spotify? Potete darci qualche anticipazione?
Si, abbiamo un modello di business molto simile, per quanto riguarda le squadre sportive riusciamo ad adattarci alle esigenze di ogni squadra. Personalizziamo l’offerta in base al numero di sensori e al numero di atleti che fanno parte della squadra ma soprattutto in base alla profondità dei dati che sono necessari. I sensori sono acquistati una tantum mentre si accede alle funzionalità del software tramite un abbonamento mensile/stagionale. Abbiamo quindi un pacchetto base e uno più avanzato, con costi ovviamente differenti.