I portieri stanno dominando l’Europeo con parate spettacolari e sfide emozionanti. Chi sarà incoronato il migliore tra Donnarumma, Maignan e altri giganti dei pali? Leggi il nostro approfondimento per saperne di più!
I grandi attaccanti faticano, Mbappé al massimo segna su rigore e tra i capocannonieri c’è Schranz che, con tutto l’affetto… Se non si fosse capito, qui comandano i portieri. Gli schermi della tv a circuito chiuso dentro lo stadio di Monaco ieri mandavano in loop le migliori parate dell’Europeo. C’era Maignan che cancella Baumgartner, Casteels che vola su Haraslin, Donnarumma che fa il fenomeno con la Spagna, Szczesny che ricorda a Posch chi comanda, Maignan che devia Frimpong, Mamardashvili che mette in fila due parate in cinque secondi contro la Repubblica Ceca. Uno meglio dell’altro, basta scegliere. Provate a creare lo stesso video con i migliori gol del torneo e ne riparliamo.
Le elezioni
Il tema è interessante perché nel ruolo, molto più che altrove, c’è una corona dei pesi massimi da assegnare. Alla domanda sul migliore attaccante del mondo valgono un paio di risposte: Mbappé e Haaland. Tre, se si considera Bellingham nella categoria. Chi si spinge a nominare Vinicius dimostra già un certo spirito alternativo. In porta no, è corsa aperta. Transfermarkt da mesi dice che il più caro è Diogo Costa, ora alla pari con Donnarumma e Kobel, e dopo i tre rigori parati alla Slovenia nessuno si scandalizza più. Chi guarda alla storia invece dice Courtois e non ha tutti i torti. Chi ama l’evoluzione e i portieri bravi con i piedi mette in cima alla lista Ederson, chi è tradizionalista prende Oblak, altri dicono Maignan, il Dibu Martinez se vale guardare oltre l’Europa, ovviamente Donnarumma, Alisson, Mamardashvili in rimonta. Se si andasse a votare, Mentana impazzirebbe con gli exit poll.
Cinque Premier
Restiamo all’Europeo, che presenta cinque candidati su tutti. Donnarumma ha parato il possibile, dall’Albania alla Svizzera passando per Spagna e Croazia. Fase a gruppi per fase a gruppi, anche meglio che nel 2021 (ma lì, in finale, fu esagerato). Mamardashvili ha portato di peso la Georgia agli ottavi. Oblak si stava prendendo in un lunedì sera le rivincite di una vita sull’incubo Cristiano Ronaldo. Diogo Costa ha riscritto i libri di statistiche parando tre rigori su tre in una serie finale. Maignan è stato bravo sempre, molto bravo anche su Lukaku e De Bruyne a eliminazione diretta, cioè quando conta di più. Le iscrizioni però non sono chiuse: Unai Simon, Pickford, Neuer e Sommer hanno tre partite – le più importanti – per far scendere tutti dal podio (e chi non ha pensato a Neuer che chiude la carriera con la coppa a Berlino, magari dopo un paio di rigori parati, è un insensibile). La corona è ampiamente in palio.
Leader statistici
I dati dell’Europeo lasciano un dato clamoroso. C’è un portiere che in tutto il torneo ha fatto 30 parate e nessuno degli altri supera quota 15. Chi è? Logico, Mamardashvili, a cui hanno tirato tantissimo perché la Georgia… è la Georgia. Sommer, per dire, con la Svizzera ha subito solo 9 tiri in tutto l’Europeo. Direbbe Allegri: ci sono le categorie. Ci sono portieri di piccole squadre, con enorme volume di parate come in una piccola in Serie A. E portieri che devono stare concentrati per un’ora e mezza, anche se la palla rotola lontano e non si avvicina per 10-15 minuti. Ah, altro dato interessante. Pickford è primo per palloni giocati, tra i big seguono Mamardashvili, Oblak e Sommer. Chi può, al portiere si appoggia anche in costruzione. Poi c’è il Portogallo. C’era un motivo se Rui Patricio, portiere della Roma e certezza del Portogallo, gli aveva dovuto lasciare il posto un paio di anni fa. Nell’ottavo da eroe contro la Slovenia, Diogo Costa ha dimostrato all’Europa perché sia diventato ormai uno dei migliori guardiani in circolazione. Il Porto pregusta la solita plusvalenza: a 25 anni da compiere, il nostro troverà sicuramente un club disposto a investire cifre importanti su di lui. Certe serate capitano di rado, quasi mai. Quella di Francoforte però è addirittura destinata a rimanere nella storia perché nessun portiere aveva mai parato tre rigori su tre nella “lotteria” finale in un Europeo. Diogo Costa, che aveva già sbarrato la strada a Sesko nei supplementari difendendo lo 0-0, ha realizzato un’impresa simile a quella del nostro Francesco Toldo nella semifinale di Euro 2000 contro l’Olanda. Lui però ne parò uno nei novanta minuti – più quello sbagliato da Patrick Kluivert – e altri due alla fine, mentre Totti indovinava la mossa del cucchiaio a Van der Sar. Diogo Costa non ha potuto invece eguagliare il primato assoluto, perché i suoi compagni sono stati talmente precisi da non lasciare alla Slovenia il quarto tentativo. Resta così imbattuto il record di Helmut Duckadam, portiere rumeno della Steaua che nella finale di Coppa Campioni del 1986 parò quattro rigori su quattro al Barcellona.
Il sondaggio
Prima di capire chi sia il migliore (ognuno avrà comunque i suoi gusti…), un promemoria. L’Europeo prima di cominciare ha perso Courtois, non chiamato da Domenico Tedesco dopo una stagione pesantemente condizionata da un infortunio. Obiezione dalla sala: sì, ma aveva appena giocato e vinto una finale di Champions. Accolta: la mancata convocazione si spiega con vecchie tensioni allenatore-portiere sulla fascia di capitano e altri temi inevitabilmente non pubblici. E allora, chi è il più forte? Ditecelo voi nei commentando l’articolo.
[Fonte La gazzetta dello sport del 3-7-24 e Corriere dello sport]