Emil Audero non nega la realtà: 4 rigori su 9 parati in A dal 2021 (44,45%, che diventano 5 su 10 con quello su Cicerelli della Reggina in Coppa Italia). Solo Szczesny (45,4%) fa meglio in campionato (5 su 11).
“Credo sia giusto mantenere il basso profilo, nel calcio e nella vita“. Così Emil Audero nell’intervista rilasciata a Filippo Grimaldi sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Con 150 presenze nella massima serie, il portiere blucerchiato ha ammesso che: “Un aumento dei penalty parati è sotto gli occhi di tutti, ma bisogna analizzare chi è il rigorista e quale è l’andamento della squadra in oggetto. Se ne avessi parati 5 su 10 a Ronaldo, il dato avrebbe avuto una valenza maggiore, proprio perché il repertorio di tiri di CR7 è infinitamente ampio, così come ad esempio quello di Immobile. Possono fare errori, ma sono sempre pochi su un numero altissimo di penalty battuti. Ricordo il mio primo anno alla Samp: Ronaldo in quel periodo li batteva aperti. Invece, contro di me calciò centrale. Spesso il rigore è un atto a sé. Gente come Jorginho o Perotti ti aspetta, ti guarda, e poi tira. Anche il comportamento dei portieri varia. Ter Stegen si muove moltissimo, poi si blocca. La verità? Se calciato bene, è difficile pararlo. C’è poi pure quella regolina fastidiosa per cui un piede deve stare sulla linea…“.
Ad ogni modo, la parata dal dischetto che non dimentica è quella: “nel derby, perché era stata decisiva per la nostra stagione. Ma anche quelli su Sanchez e Dzeko furono pesanti, perché poi vincemmo quelle partite. A oggi il campionato neppure è a metà strada, ma mi auguro che quello di Cremona possa avere alla fine lo stesso peso specifico“.
Il resto dell’intervista è disponibile sulle pagine della Gazzetta dello Sport del 28-10-2022 o a questo link. Emil Audero è entrato nel vivaio della Juventus a 11 anni. Con i bianconeri ha debuttato fra i professionisti il 27 maggio 2017. È alla Sampdoria dal 2018.