I granata hanno la striscia di imbattibilità in corso più lunga nei cinque campionati più quotati
di Guglielmo Buccheri – La Stampa 5-3-2019
Diventare la fortezza d’Europa è motivo di orgoglio e, di conseguenza, una medaglia che dà ancor più prestigio al cammino del Toro. Salvatore Sirigu, portiere granata, non prende gol da 557’, la serie «aperta» più lunga in giro per i campionati europei con il bollino di qualità scritto all’ingresso.
Sirigu precede il collega Ederson del Manchester City (439’ da imbattuto), Alisson del Liverpool (422’), Caillard del Guingamp (325’) e Oblak prossimo avversario della Juve nel ritorno degli ottavi di Champions (286’). Tutti, a parte il giovane francese Caillard, numeri uno del ruolo in fatto di credibilità, cartellino ed ingaggio. Alcuni da record come Alisson pagato 72 milioni di euro o Ederson costato 40 milioni.
Niente scaramanzia
Il Toro, domenica, ha riscritto la propria storia, numeri che nascono dalla cura del particolare e dalla capacità dei singoli di trovare in se stessi qualcosa di diverso e di funzionale al gruppo. Se non si prendono gol il merito è di un atteggiamento di squadra che ha l’obiettivo di proteggere l’area e la propria porta. Questione di sopravvivenza che, poche volte come in questa, ha nel portiere la massima espressione: Sirigu non cade da sei partite di fila perché chi gli sta davanti sa come fare per evitare la trappola, ma anche perché le sue sono parate d’oro. Un esempio? Bella quella su Icardi quando il punteggio era ancora 0-0, senza fronzoli quella su Fares la tappa successiva a Ferrara, decisiva quella su De Paul dal dischetto nel duello con l’Udinese, da applausi quella su Insigne a Napoli come quelle su Mancini e Zapata con l’Atalanta, prodigiosa quella su Djordjevic con il Chievo. Sirigu parla poco, ma quando lo fa cala il silenzio: ascoltarlo è cosa naturale per uno spogliatoio che lo riconosce come leader silenzioso, un po’ vecchia maniera, un po’ calcio di una volta. Durante queste sei gare senza macchia, il portiere sardo ha cambiato il colore della maglietta e, l’ultima, l’ha regalata alla giovanissima raccattapalle dietro la sua porta e non alla personale collezione: il record è importante, la classifica da scalare ancor di più. Complessivamente, venticinque sono state la sue parate, 85 tiri subiti dal Toro nelle ultime sei uscite. Tiri che i granata sanno trasformare in gol come pochi in Europa.
Il gol che arriva da lontano
C’è un’altra classifica che mette i granata nella parti più alte. Ed è quella delle reti da fuori area. Il Napoli fino a domenica sera condivideva il primato con il Toro per l’imbattibilità europea del momento: le reti subite da Pjanic ed Emre Can hanno lasciato i granata in fuga. Granata che rimangono dietro al solo Napoli nella graduatoria delle conclusioni vincenti da fuori perché i gol di Belotti e Rincon contro il Chievo hanno fatto salire i ragazzi di Mazzarri a quota 12 centri.
Numeri e risultati. La corsa per la prossima Europa rimane aperta a colpi di scena o piccole rivoluzioni. La continuità sarà il grimaldello per lasciarsi alle spalle le pretendenti e, il Toro, sembra averla trovata.